Manovra, ipotesi tetto unico fringe benefit, fino 2000 euro a tutti

Rimodulare l’attuale sistema dei fringe benefit, provando ad uniformarlo verso un tetto unico (la soglia allo studio oscillerebbe tra 1.500 e 2.000 euro) per tutti. E’ questa l’ipotesi su cui, secondo fonti parlamentari, sarebbe al lavoro la maggioranza che punterebbe, visto il buon andamento di questa premialità, a confermare la misura nella prossima manovra. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa).

La manovra sarà da circa 25 miliardi

«L’impatto della manovra sarà di 25 miliardi come quella di un anno fa». Così Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24 a proposito della cubatura della manovra finanziaria del 2025. «Prima della manovra però – ha aggiunto – sarà licenziato il piano strutturale di bilancio che deve passare dall’approvazione del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall’approvazione del Parlamento con un procedimento simile a quello della Nadef e del Def, sarà esaminato e con il sistema delle mozioni, auspicabilmente, sarà approvato»

Bonus mamme lavoratrici non sarà cancellato

«Io credo che se dovessimo metterci a rincorrere tutte le voci che escono in questo periodo sarebbe uno sport faticosissimo ed inutile, però nei piani del governo c’è un incentivo alla natalità e un supporto delle lavoratrici madri quindi poter tagliare questo bonus mi sembra fuori dalla realtà» ha detto ancora Freni, dopo le voci circolate su una possibile cancellazione sul cosiddetto bonus mamme, messo a bilancio per 500 milioni nel 2024.

Per estendere aliquota Irpef a 60mila servono soldi

Freni è intervenuto anche sul tema della possibile estensione della seconda aliquota Irpef ai redditi sotto i 60mila euro. «Mi sembra presto dire che si potrà fare o che non si potrà fare – ha dichiarato sempre a Radio 24 – direi che ci stiamo lavorando, anche perché queste cose non è che si fanno solo con la volontà, ma si fanno con i soldi in cassa»

Fonte: Il Sole 24 Ore