Pievi, massi erratici e crotti: a passo lento dalla Val Masino alla Val Chiavenna

La provincia è la stessa, Sondrio, e le distanze sono tali (poco più di 50 km fra una località e l’altra) da poter affrontare questo tour all’insegna della natura e delle tradizioni impegnando poco più di 48 ore. Fra la Val Masino e la Val Chiavenna ci sono diverse opportunità per vivere una piacevole esperienza di viaggio alla scoperta di luoghi che non soffrono di overtourism e che costituiscono una valida alternativa (a circa due ore di auto da Milano) alle più rinomate stazioni di villeggiatura di montagna della Lombardia, da Madesimo a Livigno passando per la Valmalenco.

Magia in Val Masino: palestra di roccia e nobili acque

Per raggiungere la Val Masino, dall’abitato di Ardenno, si percorrono in auto una quindicina di chilometri insinuandosi in una valle profonda, caratterizzata da ripidi pendii ricoperti da folta (quest’anno verdissima) vegetazione e segnata dalla presenza di grandi blocchi di pietra. Qui, del resto, si trova l’imponente Sasso Remenno, il più grande masso erratico d’Europa, divenuto una palestra per l’arrampicata su roccia e una meta prediletta per gli appassionati di bouldering. La Val Masino è un luogo di tranquillità dove la possibilità di fare un tuffo nella natura è veramente alla portata di tutti: arrivati alla frazione di San Martino, gli itinerari e le esperienze possibili sono diverse e per ogni livello di allenamento. Ne suggeriamo tre: la Val di Mello, la Foresta dei Bagni di Masino (con l’eventuale ascesa al rifugio Gianetti, in Val Porcelizzo) e la Valle di Predarossa, assai consigliata anche per il foliage autunnale.

In Val di Mello museo a cielo aperto

L’escursione in Val di Mello è una piacevole passeggiata di circa un’ora che, partendo dal centro del paese, porta all’alpeggio Cascina Piana e alle sue tipiche case in pietra (fra queste il Rifugio Luna Nascente con ristorante e camere). Poco più avanti, camminando altri 15 minuti su un comodo sentiero lungo il torrente, si giunge alle località Camer e Rasica, a circa 1100 metri di altitudine: qui una sosta in agriturismo con cucina tipica valtellinesi è assolutamente dovuta mentre per gli amanti del trekking c’è un’ampia scelta di sentieri da imboccare in direzione delle malghe più alte (in un’ora e mezza circa, per esempio, si arriva alla Casera di Pioda, a quota 1600 metri, dove si può anche dormire). La bellezza della Val di Mello, per il suo essere museo etnografico naturale a cielo aperto, è di per sé appagante ma il bidet della Contessa e il laghetto di Qualido aggiungono a questa valle il fascino da paesaggio da fiaba, in cui concedersi un bagno nelle acque fresche del torrente che scorre al cospetto di maestose pareti di granito popolate da alberi che compongono un magnifico bosco verticale naturale.

A Morbegno per l’enogastronomia e l’outdoor

Riscendendo la Val Masino verso la piana della Bassa Valtellina, si arriva in 30 minuti di auto nel centro di Morbegno, piccola cittadina attraversata dal fiume Adda che custodisce edifici di grande rilevanza storica e culturale (come Palazzo Malacrida, costruzione in stile rococò nella contrada di Scimicà, o la bellissima Collegiata di San Giovanni Battista di fine ‘700) e punto di partenza ideale per fare attività outdoor. La stagione forse migliore per visitarla è l’autunno, anche per i tanti eventi enogastronomici in calendario fra fine settembre e metà di ottobre (come la Mostra del Bitto, tipico formaggio locale, o Morbegno in Cantina, rassegna dedicata al vino con degustazioni in cantina), ma è soprattutto in estate che si può apprezzare in sella a una e-bike il percorso ciclabile di circa 114 km (il Sentiero Valtellina) che parte da Colico e arriva fino a Bormio, passando anche da Morbegno. Per gli amanti dei trekking, invece, gli itinerari da considerare sono la Via Priula, antica mulattiera che collegava la Valtellina con Bergamo attraverso il Passo San Marco, la vicina Valgerola e la Val Tartano, una valle selvaggia situata sul versante orobico dove è possibile vivere l’avventura (in località Campo Tartano) del Ponte nel Cielo, un ponte tibetano sospeso da cui si gode di una vista panoramica sull’intera vallata fino al lago di Como.

Civo e il Sentiero del Viandante

Sull’altro fronte della montagna, un’esperienza da vivere a passo lento porta invece a Civo, piccolo comune di 13 borghi ora toccato dal Sentiero del Viandante, antica via di pellegrinaggio che parte da Lecco e raggiungerà in futuro la Val Masino. Le vecchie mulattiere e le strade sterrate che salivano dal fondovalle oggi sono vie ciclabili per le mountain bike e comodi camminamenti per visitare antiche pievi e vecchi lavatoi o risalire la Valtellina fra boschi e vigneti (la Via dei Terrazzamenti parte proprio da Morbegno e corre per 60 km fino a Sondrio). A Roncaglia di Sopra si può ammirare la pieve del 1600 con le sue 13 cappelle in pietra che ornano l’ampio sagrato, mentre a Civo c’è la chiesa di Sant’Andrea, anch’essa del XVII secolo, in cui è conservato l’abside affrescato della chiesa originaria del 1400, andata distrutta per un incendio. Una valida idea per una sosta fra una visita e l’altra porta alla Cooperativa Terrazza dei Cech, nel Borgo di Selvapiana, dove piccoli produttori vinicoli ospitano i viaggiatori in cantine ricavate in case in pietra del ’700, in cui prenotare l’esperienza di una degustazione che profuma di antico.

Fonte: Il Sole 24 Ore