Confindustria Emilia Centro: «Le nostre filiere laboratorio per l’intelligenza artificiale»

È un’assemblea interamente dedicata all’intelligenza artificiale generativa e al ruolo che giocherà negli equilibri competitivi tra imprese e tra i 196 Paesi dello scacchiere globale, quella che a Bologna ha dato il via all’undicesima edizione di “Farete”. La due giorni di networking, incontri e formazione organizzata dagli industriali di Bologna, Modena e Ferrara riuniti dal 2017 in Confindustria Emilia Area Centro.

La scommessa lanciata dal presidente Valter Caiumi ai 2mila imprenditori che hanno partecipato all’assemblea inaugurale – alla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini – è di trasformare l’Emilia nell’area pilota dove sperimentare e sviluppare l’AI nelle filiere manifatturiere, sfruttando la ricchissima diversificazione settoriale, l’organizzazione in filiere e un patrimonio di scuole, tra formazione secondaria e terziaria, che eccelle nel Paese e su cui Confindustria sta ulteriormente investendo. Nella certezza che l’AI non ruberà occupazione, ma creerà posti di lavoro più qualificati se ci si farà trovare pronti con profili adeguati alla sfida dei “large language model”.

Fabbriche emiliane apripista dell’AI nei processi manifatturieri

«L’Italia, con 435 milioni di euro investiti in AI nel 2022, è sensibilmente indietro rispetto a Paesi come Francia e Germania che hanno un budget cinque volte superiore – sottolinea Caiumi, alla guida di un’associazione che rappresenta 3.400 imprese con un fatturato di 75 miliardi di euro – e in questo contesto le imprese emiliane rappresentano, per storia e cultura, un unicum e possono fungere da “first adopter” nell’applicazione dell’AI al manifatturiero, perché operano in un territorio multifiliera, da sempre aperto ai mercati esteri e all’innovazione, apripista dell’automazione spinta nelle diverse nicchie della meccanica, del biomedicale, della ceramica e di molte altri settori. E possiedono un proprio portafoglio dati per alimentare la corretta applicazione dell’AI, partendo da framework condivisi».

Farete ospita quest’anno nei propri stand all’interno del padiglione 16 di BolognaFiere un “villaggio dell’Intelligenza Artificiale” in cui alcune aziende associate mostrano l’impiego concreto dell’AI nei processi di industria e servizi, con ambienti virtuali che simulano il passaggio di prodotti e parti lungo la catena di fornitura o negli hub logistici.

Nascerà a Bologna il “campus della formazione tecnica”

«Nei prossimi 24 mesi nasceranno nel mondo 97 milioni di nuovi posti di lavoro legati all’AI con un approccio trasversale alle aree sia tecniche sia umanistiche e le aziende avranno bisogno di ingegneri, scienziati dei dati, specialisti di machine learning, ma anche di umanisti in grado di unire creatività e pensiero critico (che resteranno una prerogative degli esseri umani) con le elaborazioni degli algoritmi», afferma il presidente presentando il progetto che porterà alla creazione a Bologna, nella zona dell’Ippodromo in via di riqualificazione, del primo “campus della formazione tecnica”, attorno al nucleo storico di Fav, la Fondazione Aldini Valeriani, e a 1.700 metri dal Tecnopolo con il supercomputer Leonardo. «Attiveremo anche uno sportello di orientamento per i genitori che lavorano nelle imprese di Confindustria Emilia, parliamo di un bacino di 190mila famiglie – aggiunge Caiumi – per supportare le scelte di studio dei figli e valorizzare la cultura tecnica e apriremo un secondo liceo Steam internazionale in Emilia, dopo il primo pilota aperto nel 2019 a Bologna. Tra due giorni sarà anche inaugurata la nuova sede della BBS, una delle 220 più prestigiose Business School al mondo, frequentata da 3.500 studenti di 65 nazionalità».

Fonte: Il Sole 24 Ore