Vendita luce e gas negli uffici postali, il governo blocca la norma che apre ai concorrenti ma è pronta la battaglia in parlamento

Sta per entrare nel vivo un’altra partita relativa al mercato dell’energia elettrica e del gas in Italia. Il decreto con misure fiscali ed economiche varato a inizio agosto, meglio noto come decreto Omnibus, è approdato alle commissioni riunite bilancio e finanze in Senato per l’iter di conversione in legge, che deve avvenire entro la metà di ottobre. Nel provvedimento è entrata una norma destinata ad alimentare lo scontro innescato tra il mondo delle utility e Poste Italiane dall’ingresso di quest’ultima nel mercato della vendita di luce e gas ai propri clienti negli uffici postali.

Ricorso delle utility all’Antitrust contro Poste

Le utility – anche attraverso l’associazione Utilitalia – a fine 2023 avevano fatto ricorso all’Antitrust, partendo da quanto previsto dal comma 2-quater dell’articolo 8 della legge 287 del 1990, una delle leggi di riferimento in materia di concorrenza. Esso prevede che le imprese che svolgono servizi di interesse generale o che operano in regime di monopolio, come Poste Italiane, debbano garantire alle società concorrenti l’accesso agli stessi beni e servizi di cui possono avvantaggiarsi, in modo da garantire «pari opportunità di iniziativa economica».

L’Autorità ha imposto l’apertura degli uffici più grandi alla concorrenza

L’Antitrust si è espresso già due volte: ha aperto un’istruttoria decidendo prima di imporre a Poste di sospendere la condotta che impediva ai concorrenti di vendere propri prodotti per luce e gas negli uffici postali in attesa di concludere l’indagine. Poi, dopo la sospensione da parte del Consiglio di Stato di questa decisione, su ricorso di Poste, nel chiudere l’istruttoria l’Antitrust ha in parte corretto il tiro, ribandendo però il concetto. Poste aveva difeso la sua posizione in virtù della necessità, tra le altre cose, di garantire la sostenibilità dell’investimento per realizzare il progetto Polis, che prevede la realizzazione di sportelli unici per fornire servizi della Pa (certificati, servizi Inps, documenti e così) negli uffici dei comuni sotto i 15 mila abitanti. Così l’Autorità nelle scorse settimane ha imposto di aprire ai concorrenti gli uffici più grandi.

Ad agosto il governo ha abolito la norma alla base del ricorso Antitrust

Nel corso di agosto, quindi, si è arrivati all’intervento del governo che, nell’ambito del decreto Omnibus, ha inserito una norma che abroga quell’articolo della legge del ’90, togliendo la base normativa per il ricorso dei concorrenti di Poste Italiane. I quali, ovviamente, sono determinati ad andare avanti.

Pronti gli emendamenti per cancellare la norma dal decreto

La strada principale sarà quella di presentare emendamenti che sopprimano l’articolo abrogativo della norma del 1990. I termini per presentare le modifiche al decreto sono stati fissati al 13 settembre.

Fonte: Il Sole 24 Ore