In Giordania un hub delle forze speciali italiane, ecco a cosa servirà

Un hub delle forze speciali italiane, capace di sostenere dal punto di vista logistico e operativo le iniziative nell’area del Medio Oriente. La Giordania ha dato disponibilità all’Italia per il posizionamento nel Paese di un hub delle forze speciali nazionali. È quanto chiarisce una nota che fa il punto del viaggio, che ha toccato anche il Libano e Israele, del capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, concluso giovedì 5 settembre. Sullo sfondo del viaggio di Cavo Dragone, l’attuale crisi che investe il Medio Oriente.

Le altre tappe del viaggio di Cavo Dragone

Incontrando il 3 settembre il suo omologo giordano, il generale Al-Hnaity, l’ammiraglio ha voluto «ringraziare della disponibilità accordata alla Difesa italiana per posizionare, in Giordania, un hub delle forze speciali nazionali, capace di sostenere logisticamente e operativamente i vari sforzi di settore nella Regione». Il giorno dopo, Cavo Dragone ha avuto un colloquio con il Generale Halevi, capo di Stato Maggiore delle Israel Defense Forces. Trasferitosi in Libano, l’Ammiraglio ha raggiunto la base di Shama, in prossimità del confine meridionale con Israele, ove ha sede il Comando italiano del settore Ovest della missione Unifil . Quindi l’incontro con il Generale Dhakal e il Dott. Lecoq, rispettivamente vice Comandante operativo di UNIFIL e vice capo missione di Unifil. Raggiunta Beirut, l’Ammiraglio è stato ricevuto dal Generale Aoun, Comandante delle Forze libanesi, dal quale ha ricevuto il plauso per il lavoro svolto dai contingenti nazionali operanti nel suo Paese. È stato confermato il percorso avviato con il Comitato Tecnico Militare per il Libano (MTC4L), a guida italiana: un’iniziativa che punta a unire gli sforzi di più nazioni per il sostegno, addestramento e potenziamento delle Forze Armate libanesi.

La centralità della missione Unifil

Nella nota viene ancora spiegato che la visita del capo di Stato Maggiore della Difesa, i cui temi trattati hanno interessato il quadro geostrategico mediorientale, con particolare focus sulla crisi Israele-Hamas, «ha consentito di enfatizzare, verso gli importanti interlocutori incontrati, l’impegno militare italiano nella Regione, la cooperazione bilaterale italiana con i tre Paesi visitati, la centralità della missione Unifil per gli equilibri del Medio Oriente, nonché la necessità di condurre ogni sforzo utile per evitare lo spettro dell’allargamento ulteriore della conflittualità in atto».

Fonte: Il Sole 24 Ore