Balneari, anche cucina e folklore tra criteri aggiudicazione

Anche l’enogastronomia e le tradizioni folkloristiche locali entrano tra i criteri di aggiudicazione delle nuove concessioni balneari a partire dal 2027, secondo quanto prevede il decreto salva-infrazioni approvato dal Cdm. Nel testo si legge infatti che ai fini della valutazione delle offerte, l’ente concedente applica tra i criteri di aggiudicazione anche «l’offerta di servizi integrati che valorizzino le specificità culturali, folkloristiche ed enogastronomiche del territorio», e «l’incremento e la diversificazione dell’offerta turistico-ricreativa», oltre che gli obiettivi di «salvaguardia del patrimonio culturale».

Inoltre si estende la possibilità di offrire servizi anche in periodi diversi dalla piena estate. Tra i criteri previsti ci sono infatti anche «l’offerta di specifici servizi turistici anche in periodi non di alta stagione». Un occhio di riguardo viene rivolto poi agli utenti con disabilità: verrà valutata «la qualità e le condizioni del servizio offerto agli utenti, anche in relazione al programma di interventi indicati dall’offerente, con particolare riferimento a quelli finalizzati a migliorare l’accessibilità e la fruibilità dell’area demaniale, anche da parte delle persone con disabilità».

Privilegiate le assunzioni di under 36

Tra gli altri criteri elencati dal decreto, oltre ovviamente «all’importo offerto rispetto all’importo minimo», anche l’impegno ad assumere, in misura prevalente o totalitaria, «personale di età inferiore a trentasei anni» e «l’esperienza tecnica e professionale dell’offerente in relazione ad attività turistico-ricreative comparabili, anche svolte in regime di concessione».

Gli altri criteri per le aggiudicazioni

Inoltre al momento dell’aggiudicazione verrà valutato «se l’offerente, nei cinque anni antecedenti, ha utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare». Per garantire «la massima partecipazione», si terrà anche conto del «numero delle concessioni di cui è già titolare, in via diretta o indiretta, ciascun offerente nell’ambito territoriale di riferimento dell’ente concedente». Tra gli altri criteri individuati nel provvedimento anche «il numero di lavoratori del concessionario uscente, che ricevono da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, che ciascun offerente si impegna ad assumere in caso di aggiudicazione della concessione».

L’accordo con la Ue

In base all’accordo trovato dal governo con Bruxelles (e approvato in Cdm il 4 settembre), le concessioni ai balneari vengono prolungate fino al 2027, ma le gare dovranno essere bandite entro il giugno precedente e chi subentra dovrà pagare un indennizzo a chi lascia e assicurare la continuità occupazionale dei lavoratori. Il caso ’balneari’ trova una quadra. «La collaborazione tra Roma e Bruxelles – ha sottolineato Palazzo Chigi – ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore