BMW e Toyota rilanciano sull’idrogeno e promettono nuove auto per il 2028

La Toyota Mirai (che risale addirittura al 2015) e la BMW iX5 Hydrogen sono due vetture a idrogeno realizzate dai due brand più che altro come progetti pilota per dimostrare le potenzialità e i vantaggi che la tecnologia presenta. Grazie a nuovi studi sulle fuel cell (le celle a combustibile), le due Case automobilistiche hanno però annunciato oggi l’arrivo dei primi veicoli di serie già entro il 2028.

Un’opportunità da cogliere

La recente apertura da parte della Unità Europea relativamente ai combustibili alternativi e il ritardo nel passaggio all’elettrico aprono nuove possibilità e che BMW e Toyota vogliono cogliere sfruttando il proprio know-how in fatto di vetture a idrogeno. L’impegno è però di quelli importanti: le due Case si sono infatti impegnate a contribuire nello sviluppo di una rete di rifornimento in tutta Europa, da realizzare nei prossimi anni. L’obbiettivo è quello di avere un distributore ogni 200 km circa e nei principali centri urbani per un totale di oltre 600 punti di rifornimento. Questo è infatti un elemento imprescindibile per una possibile diffusione commerciale delle vetture a idrogeno. D’altro canto questo tipo di vetture può rappresentare un’opportunità interessante per chi non ha accesso a punti di ricarica economici, per chi vive in zone molto fredde che influiscono sull’autonomia delle batterie e per chi cerca una maggiore flessibilità nei propri spostamenti senza l’ansia di rimanere a piedi con un veicolo 100% elettrico. Questo tipo di tecnologia può inoltre trovare spazio nei veicoli commerciali. Oltre a BMW e Toyota, stanno lavorando a vetture a idrogeno anche diverse altre Case come Honda e Hyundai (con la Nexo).

Una soluzione tecnologica all’avanguardia

Tecnicamente si chiamano veicoli elettrici a celle a combustibile (Fuel Cell Electric Vehicle, FCEV) e sono auto elettriche che generano energia elettrica attraverso una reazione chimica tra l’idrogeno, contenuto nel serbatoio, e l’ossigeno, senza alcuna combustione termica. Nelle vetture a idrogeno, il gas dunque non serve direttamente per la trazione ma genera energia che alimenta i motori elettrici. Con una certa approssimazione si può dire che le vetture a idrogeno possono essere considerate auto elettriche che conservano l’energia nel serbatoio di idrogeno al posto che nelle batterie. Le vetture a idrogeno sono totalmente ecologiche, i gas di scarico si combinano in vapore acqueo, e non sono necessarie le famose terre rare che sono soggette a molte critiche da parte dei detrattori della mobilità elettrica; i materiali utilizzati sono infatti sostanzialmente quelli di un motore termico a cui si aggiunge al limite la fibra di carbonio per il serbatoio dell’idrogeno.

Qualche perplessità

Le auto a idrogeno sono piuttosto efficienti e le celle di combustibile di nuova generazione a cui stanno lavorando BMW e Toyota offriranno prestazioni ulteriormente migliorate. La scarsa risposta del mercato per quanto riguarda le vetture elettriche evidenzia però che i consumatori europei sono piuttosto scettici quando si tratta di abbracciare una novità, seppur tecnologicamente avanzata. I costi di sviluppo e soprattutto quello dell’implementazione di una rete di rifornimento, seppur certamente coadiuvata dai governi locali, rischia di affossare sul nascere la diffusione di questo tipo di vetture, evitando che si riescano a raggiungere quelle economie di scala necessarie a una reale diffusione.

Fonte: Il Sole 24 Ore