Cultura motore del turismo: il 70% dei turisti nelle città d’arte è straniero

Il professore Nicola Salvati, direttore del Centro di Ricerca C. Dagum dell’Università di Pisa, ha presentato una ricerca sull’impatto economico della grande musica internazionale sul territorio, analizzando tre date del Festival “La Prima Estate” al Lido di Camaiore e il doppio concerto di Ed Sheeran presso il Lucca Summer Festival dell’8 e 9 giugno scorsi.

Dai dati emerge che la componente di pubblico straniera è in costante aumento (il 7% degli spettatori di Camaiore, con un indotto totale di quasi 5,5 milioni di euro e una spesa media di 221 euro (contro i 195 euro del 2023). Il numero medio di notti trascorse in città è di 2,9 ma, per gli stranieri, sale a 7,5, il che significa che la componente estera dei visitatori genera un ulteriore indotto. Per il concerto di Ed Sheeran, il pubblico è giovane (con una media di 32 anni), in maggioranza italiano (per il 75%). Le spese più alte sono quelle culturali (38%) e per i trasporti (28%), un fatto connesso all’età più giovane del pubblico, interessato unicamente a partecipare al concerto per poi tornare a casa, come dimostra il fatto che il numero medio di notti scende in questo caso a 1,62.

Città d’arte, le più ambite

Un altro panel ha approfondito il tema della cultura come destinazione. «Nel periodo estivo 2024 le prenotazioni nelle città d’arte, rilevate dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo Isnart- Unioncamere, sono state più alte dell’occupazione registrata nel 2023 e nel 2019, superando il 78% per i mesi di luglio e agosto – ha speigato la Presidente di Isnart, nonché vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Loretta Credaro -. Si conferma, quindi, il forte interesse alla fruizione del patrimonio culturale italiano, in particolare da parte del turismo straniero che, a fronte di una media nazionale del 51,2% della clientela, sale nelle principali città d’arte al 70%, con l’84% a Venezia, il 74% a Firenze, il 64% a Milano e il 62% a Roma».

I turisti spinti da motivazioni culturali mostrano una decisa preferenza nei confronti dei comuni nei quali ricadono siti Unesco, ha aggiunto Credaro, soprattutto nel caso dei turisti stranieri che, nei comuni Unesco, rappresentano il 57% della domanda, contro una media del 44,5% negli altri comuni italiani.

Secondo Credaro, «La crescente domanda straniera, soprattutto verso le destinazioni culturali del nostro Paese, deve spingere necessariamente le destinazioni turistiche e le loro DMO (Destination Management Organization) ad attrezzarsi, anche tramite sistemi di analisi innovativi, in modo da poter rilevare, con tempestività, i cambiamenti in corso e organizzare, meglio e per tempo, i servizi turistici delle destinazioni. Dal lato dell’offerta, la sfida per la filiera turistica è quella di un impegno per una costante crescita della qualità media e per soddisfare le esigenze della domanda turistica in continuo cambiamento».

Fonte: Il Sole 24 Ore