A Roma il biglietto metro-bus sale a 2 euro, ma Salvini può ancora evitare il rincaro
Di fronte ai conti che non tornano sul trasporto locale e in vista del Giubileo del prossimo anno il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha rotto gli indugi annunciando il rialzo dei prezzi dei biglietti di bus e metro – quello base di 100 minuti salirebbe da 1,5 euro a 2 – in una lettera inviata al Governatore del Lazio Francesco Rocca che deve approvare il rincaro. Ma stavolta sui binari della metro e sulle gomme dei bus corre l’intesa trasversale tra il Campidoglio di centrosinistra e la Regione Lazio di centrodestra. Che hanno deciso di unirsi nel chiedere al governo, e in particolare al ministro Matteo Salvini, più fondi per il trasporto pubblico della Capitale.
Il rincaro dei biglietti per coprire il buco sul trasporto
Per coprire il buco, se non si troveranno altre risorse, la soluzione è infatti alzare il prezzo del biglietto, puntando però a colpire maggiormente gli utenti casuali, come i turisti. Per i pendolari nulla cambierebbe: a quanto riportato dal “Messaggero” che ha anticipato una lettera di Gualtieri a Rocca, il ticket mensile resterebbe a 35 euro e anzi gli abbonati godrebbero di una riduzione da 250 a 240 euro per la tessera annuale; invariate le agevolazioni per disoccupati, under 19 e over 70, redditi fino a 15 mila euro e simili. Gli altri invece pagherebbero di più: il ticket ordinario passerebbe da 1,5 a 2 euro, il giornaliero da 7 a 9,4; il bigiornaliero da 12,5 a 16,7, il trigiornaliero da 18 a 24, il settimanale da 24 a 32 euro
Il connubio trasversale sindaco-governatore
Tutto deciso dunque? A quanto pare no visto che così la situazione è spinosa: né il primo cittadino Pd Roberto Gualtieri né il governatore meloniano Francesco Rocca ambiscono a intestarsi un rincaro, ma nemmeno vogliono rischiare un collasso dei trasporti di Roma, causa casse vuote, proprio nell’anno del Giubileo. Dunque entrambi bussano al governo. Il Fondo nazionale dei trasporti, ribadiscono in coro, andrebbe aumentato nella parte destinata a Roma. Il messaggio è indirizzato al titolare delle Infrastrutture, che è anche il leader della Lega. “Nel riparto del Fondo – afferma non casualmente Rocca – il Lazio è estremamente penalizzato: c’è un cartello di alcune Regioni e noi ogni volta ci ritroviamo sacrificati. Con Salvini ho già affrontato il tema. Lui fa un riparto e lo trasmette alla Conferenza delle Regioni e lì si discute”. Per strappare 60 milioni in più di fondo sanitario, ricorda il governatore, l’ultima volta gli è toccato puntare i piedi e lo stesso si prepara a fare per i trasporti: “Bisogna lavorare con fermezza, pretendendo quello che è giusto”.
I fondi in più potrebbero arrivare in manovra
Aumentare il biglietto sarebbe “una dolorosa necessità – aggiunge il sindaco – Non è neanche colpa della Regione, dipende dai fondi nazionali. Col presidente Rocca ci siamo sentiti, è stato assolutamente corretto”. In cifre, a Roma mancano 22-24 milioni di euro. I motivi sono molteplici: dal rinnovamento della flotta, all’implementazione delle infrastrutture, ai rincari generali. Il calendario corre, perché il riparto del Fondo è legato alla Finanziaria e Rocca e Gualtieri vogliono entrambi scongiurare il rincaro: “Stiamo vedendo dove trovare le risorse – afferma il governatore – ma qualunque sia l’esito sugli sconti agli abbonamenti dobbiamo ritrovare un concetto legato all’Isee. Le persone non sono tutte uguali, c’è chi può permettersi di pagare un po’ di più”. L’anno scorso la Regione girò a Roma 9 milioni per il sostegno al tpl, e la misura potrebbe essere riproposta. L’annuncio dei rincari in ogni caso ha già fatto protestare il Codacons ma Gualtieri ricorda come il biglietto a 2 euro, dopo vent’anni senza ritocchi, non sia un furto: “Roma è rimasta l’unica: tutte le grandi città italiane ed europee hanno biglietti molto più cari”.
Fonte: Il Sole 24 Ore