Tredicesime, il bonus Befana verrà anticipato a dicembre

Tra le spese che il Governo punta ad anticipare quest’anno per alleggerire i conti della manovra 2025 balza in prima fila il bonus Befana. L’aiuto da 100 euro lordi riservato ai lavoratori dipendenti con figli e con redditi tra 8.500 e 28mila euro annui era stato messo in programma per il gennaio prossimo (da qui il nome) dal decreto legislativo Irpef-Ires, uno dei provvedimenti attuativi della delega fiscale. Il testo varato dal Consiglio dei ministri del 30 aprile, però, è ancora impigliato nella lunga giravolta tecnica fra uffici del ministero dell’Economia e attende la bollinatura finale della Ragioneria generale per poter arrivare all’esame delle commissioni di Camera e Senato. Il bonus, invece, potrebbe accelerare perché il Governo punta a farlo traslocare, sotto forma di emendamento, nella legge di conversione del decreto Omnibus (Dl 113/2024) ora all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, con l’obiettivo di pagarlo entro la fine dell’anno.

La mossa è in corso di valutazione per le coperture, che però appaiono tutt’altro che proibitive, dal momento che, almeno nella sua versione originaria, il costo è limitato a 100 milioni di euro, che rappresentano solo una frazione minima degli spazi fiscali aperti dalla dinamica vivace delle entrate di quest’anno. Più complessi sembrano, invece, gli ostacoli posti dal calendario, perché per non perdere il treno della tredicesima occorrerà una netta semplificazione procedurale rispetto all’impianto pensato in primavera, che prevedeva anche un decreto ministeriale attuativo attraverso il quale disciplinare anche la richiesta da parte dell’interessato.

Nel panorama dei quasi 300 emendamenti presentati dalla maggioranza al decreto licenziato dal Consiglio dei ministri del 7 agosto si anima, però, anche una dialettica piuttosto intensa con il Governo. Accanto ai corettivi che investono il concordato preventivo biennale per le partite Iva (si veda l’articolo sotto), spunta anche una proposta che riapre le tensioni di qualche mese fa tra Forza Italia e il ministro dell’Economia Giorgetti sugli sconti fiscali per i calciatori che arrivano dall’estero. La modifica 7.9 presentata dall’azzurro Dario Damiani chiede, infatti, di estendere fino al 31 dicembre 2027 la detassazione al 50% prevista fino al 2023, dopo che una riforma portata avanti dal ministero dell’Economia, dopo un braccio di ferro con Forza Italia, ha di fatto i calciatori dal beneficio fiscale. La proroga, quindi, investirebbe una norma già archiviata, sollevando problemi tecnici non banali e accresciuti peraltro dalla mancata indicazione di qualsiasi forma di copertura.

Tutta la maggioranza, poi, chiede di spostare al 1° gennaio 2025 il debutto della patente a punti nei cantieri per garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza da parte delle imprese. Curiosamente ancora più lungo, al 1° aprile, lo slittamento chiesto dal Pd e dalle Autonomie. Ma dal ministero del Lavoro stoppano l’iniziativa: nessun rinvio, fanno sapere, il decreto attuativo è pronto per l’entrata in vigore dal 1° ottobre.

Fonte: Il Sole 24 Ore