Mina affida la raccolta dei diritti connessi sul catalogo a Pirames

Mina affida la raccolta dei diritti connessi sul suo catalogo a Pirames. Non nuova a scelte che vanno in direzione del futuro tech, la Tigre di Cremona ha scelto l’aggregatore digitale italiano fondato da Federico Montesanto un mandato di rappresentanza esclusiva per il mercato mondo (Italia esclusa) per la raccolta dei diritti connessi relativi all’intero repertorio da lei interpretato nel corso della sua lunga carriera artistica.

Il mandato di rappresentanza utilizzerà la rete Pirames mondiale per raccogliere i diritti connessi da Broadcast, Radio, Web, Cable, DSP per tutte le interpretazioni di Mina fissate su fonogrammi e videogrammi diffusi pubblicamente nel mondo. Circa 2000 registrazioni audio e migliaia video, tra cui intramontabili successi come Se Telefonando, Tintarella di luna, Parole Parole, Città vuota, Un anno d’amore, La voce del silenzio e moltissime altre, fino alle più recenti che hanno segnato la storia musicale d Mina.

L’accordo con Mina segna un nuovo traguardo che conferma il successo degli obbiettivi della società che gestisce un catalogo di circa 2,5 milioni di contenuti audio ed oltre 750mila contenuti video, nel senso di offrire sempre nuovi servizi orientati alla semplificazione del processo di gestione, dalla distribuzione digitale integrata fino alla raccolta dei diritti connessi per le proprietà fonografiche.

La suite premium di Pirames consente infatti ai proprietari di contenuti musicali di coprire tutte le possibili aree di sviluppo del business e di protezione dei propri contenuti audio e video in ambiente digitale in maniera semplice. Il tutto in un contesto tecnico-informatico certificato con alti standard internazionali di trasparenza e gestione della sicurezza delle informazioni in ambiente informatico.

«Dal 2023 il catalogo Pdu è distribuito sulle piattaforme e negozi digitali da Pirames International», spiega Massimiliano Pani. «Gli ottimi risultati conseguiti dalla società in breve tempo ci hanno convinti a estendere il contratto dalla licenza del catalogo anche ai diritti connessi di Mina».

Fonte: Il Sole 24 Ore