La coop con l’impianto in Umbria che porta energia in tutta Italia

È una storia molto italiana, ma con il lieto fine, quella della cooperativa ènostra e della comunità energetica rinnovabile (Cer) legata all’impianto eolico del Castiglione, costruito sul crinale al confine tra l’Umbria e le Marche, a circa venti chilometri da Gubbio.

Una storia in cui la società civile si è trovata un passo avanti alle regole e per questo ha rischiato di rimanere beffata dalla burocrazia. Ma per una volta hanno prevalso il buon senso e la sostanza delle norme e lunedì scorso il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha autorizzato ènostra, la cooperativa che conta 16mila soci in tutta Italia, a erogare i benefici e le agevolazioni previste per le comunità energetiche grazie all’elettricità prodotta dalla turbina del Castiglione. Sarà una comunità che potrà utilizzare l’energia di un impianto già a regime e sfruttare l’esperienza di un’impresa nata venti anni fa come cooperativa di consumo e diventata progressivamente produttrice. Il Gse, al termine di una procedura sollecitata da ènostra ha infatti accertato, come sosteneva la cooperativa, che l’impianto del Castiglione era stato ideato, fin dal principio, e costruito per fornire una comunità energetica. Il fatto che fosse stato ultimato addirittura prima che arrivasse il decreto attuativo delle comunità (atteso per diciannove mesi) non poteva essere un fattore penalizzante per la coop.

La storia affonda le radici più indietro, nel 2014, quando agli albori delle cooperative energetiche, a Milano veniva fondata ènostra. «Siamo nati come cooperativa di utenza e consumo», racconta Sara Capuzzo, presidente di ènostra, «ispirata dalle analoghe esperienze europee. Poi abbiamo intuito che per essere più incisivi dovevamo produrre energia rinnovabile e ci siamo fusi con Retenergie, un nostro socio che già costruiva impianti». Nel 2021 viene realizzata la prima turbina eolica, Il Cerro, sempre al confine tra Umbria e Marche, un investimento da 1,6 milioni di euro, realizzato con i fondi dei soci e un finanziamento di Banca Etica. «L’esplosione dei prezzi per la crisi dell’Ucraina – racconta Capuzzo – ci ha dato una spinta. I nostri soci e quelli potenziali hanno visto che il costo fisso garantito in bolletta, 120 euro a kilowattora, era notevolmente inferiore ai prezzi di mercato, arrivati fino a 540 euro al kilowattora». La raccolta di quote è stata molto veloce e ha finanziato interamente il secondo impianto di Gubbio, quello del Castiglione, costato 2,2 milioni, senza la necessità di ricorrere al credito. I parametri di ènostra sono severi. La turbina del Castiglione è stata realizzata in un sito già utilizzato per antenne e altri impianti, è compatibile con i criteri che tutelano la nidificazione e le migrazioni degli uccelli ed è stata progettata e costruita con tutti i criteri che minimizzano l’impatto ambientale.

L’impianto è stato installato il 27 aprile 2023 e collegato alla rete nel luglio successivo. Da settembre 2023, quando ha iniziato a produrre energia, fino alla fine dell’anno, Il Castiglione ha generato 979.010 kWh. Con una produzione attesa di 2,3 GWh annui, ma i primi dati reali rilevati dall’avvio sono ancora più promettenti. L’impianto fornisce già virtualmente elettricità pulita a circa 900 famiglie e imprese in tutta Italia, tagliando mille tonnellate di emissioni di anidride carbonica all’anno e garantendo il vantaggio ai soci del prezzo fisso in bolletta. Adesso è iniziata la fase due del progetto, quella della costituzione di una comunità energetica che parte da una posizione di vantaggio: possedere un impianto eolico di grandi dimensioni e già in produzione. Per consentire una restituzione dei benefici dell’impianto al territorio che lo ospita sono partite le attività per il coinvolgimento della comunità locale. ènostra sta lavorando alla costituzione di una comunità energetica rinnovabile che coinvolga gli abitanti di Gubbio e, oltre ai possibili risparmi in bolletta per i soci, faccia arrivare sul territorio benefici diretti. «Stiamo studiando un mix di risparmi in bolletta e ricadute reali sulla comunità in termini di investimenti infrastrutturali. Ci piacerebbe proporre una formula davvero innovativa. Ci stiamo lavorando», spiega Capuzzo. Alla festa dei 10 anni di ènostra, il 7 settembre scorso, è stato organizzato un incontro con i cittadini e le istituzioni di Gubbio per raccontare il piano e sondare l’interesse della popolazione. Grazie alla comunità energetica, il progetto del Castiglione, nato per coinvolgere cittadini residenti in ogni area d’Italia, assume una connotazione fortemente locale. «Purtroppo – dice Capuzzo – non avevamo ancora l’autorizzazione ufficiale e abbiamo potuto parlare solo di potenziali vantaggi. In ogni caso, abbiamo riscontrato una grande disponibilità del territorio con imprese e cittadini che hanno offerto tetti di capannoni per lo sviluppo ulteriore del progetto con il fotovoltaico».

Nessuno pensa che questo possa essere un business economico o finanziario, ma le ricadute sul territorio e sui consumatori possono diventare importanti. «Da soli non risolveremo il problema delle rinnovabili – conclude Capuzzo – ma possiamo far capire ai territori che possono essere partecipi e decisivi nella gestione dell’energia per la comunità».

Fonte: Il Sole 24 Ore