Sull’auto arriva in parlamento la mozione della maggioranza. Oggi Urso a Bruxelles

In Italia la maggioranza chiede di rivedere l’assetto del Green Deal europeo. Serve una revisione urgente delle norme sulle emissioni e del divieto di motori a combustione interna del 2035, che dovrebbe essere ritardato e allentato per consentire la vendita di altre forme di veicoli con tecnologie pulite, compresi quelli che utilizzano biocarburanti o carburanti sintetici. È infatti allo studio una mozione parlamentare che impegna il Governo ad avanzare una proposta in sede europea per «rivedere da subito il percorso del green deal» a partire dal settore auto. Una bozza del testo rilancia il piano del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e chiede di anticipare la revisione del regolamento Ue sui veicoli leggeri all’inizio del 2025. Chiede poi di convocare i vertici di Stellantis per «chiarire i termini» del loro piano industriale in Italia.

Oggi, all’ Eurocamera, è previsto un incontro tra gli eurodeputati italiani e Urso. Il ministro si confronterà con gli esponenti delle diverse forze politiche a Bruxelles sulla proposta italiana per allentare i vincoli sulle auto diesel e benzina e anticipare rispetto al 2026 la revisione sui target di Co2. La proposta verrà presentata dallo stesso Urso oggi ad un evento organizzato dalla presidenza di turno ungherese.

«Obiettivo dei veicoli pressoché irraggiungibile per tutti i produttori europei»

Nella mozione è scritto che l’obiettivo europeo di ridurre entro il 2025 l’impronta di CO2 delle flotte di veicoli del 19% rispetto al periodo 2020/2024 e di azzerarle nel 2035 è «pressoché irraggiungibile per tutti i produttori europei». Le sanzioni complessive da pagare per le aziende, già nel 2025, sono stimate tra 7,5 e 15 miliardi di euro. La mozione chiede, tra l’altro, di promuovere la transizione del settore non solo verso l’elettrico, ma anche verso carburanti di nuova generazione come gli e-fuel, i biocarburanti e l’idrogeno e di istituire un Fondo con risorse comuni finalizzato a supportare la transizione.

Il riferimento al rapporto Draghi

I dieci punti elencati nella mozione fanno riferimento al Rapporto sulla competitività di Mario Draghi che, secondo la bozza, «conferma quel che il governo italiano ha sempre evidenziato». Rispetto a Stellantis, viene richiesto che il gruppo comunichi i dati dei dipendenti fuoriusciti con dimissioni incentivate, «così da poter chiedere il reintegro almeno in parte dei lavoratori licenziati» e al governo di sollecitare il gruppo a «mantenere gli impegni presi» monitorando il progetto di Acc per la gigafactory di Termoli.

La posizione di Stellantis

La bozza fa riferimento inoltre all’opposizione del ceo di Stellantis alla proposta di posticipare al 2027 i limiti di emissioni previsti per il 2025 «nonostante la performance estremamente negativa della casa» e cita simulazioni secondo le quali il gruppo «dovrebbe avere una quota di vendite» di auto elettriche (Bev e plug-in) del 26%, ma lo scorso anno non è arrivata al 18 e ora è al 13%.

Fonte: Il Sole 24 Ore