Da autonomia a Jobs act, ecco i referendum in pista

Sono sette i referendum che hanno superato le 500mila firme previste dalle legge. Due contro l’autonomia differenziata, uno sulla legge sulla cittadinanza, quattro per cancellare la riforma del Jobs act, o quel che ne resta. Ora attendono il parere della Corte costituzionale sull’ammissibilità. Il “responso” è previsto per la metà di gennaio 2025.

Autonomia differenziata

Sono due i quesiti presentati dalle opposizioni contro l’autonomia differenziata targata Calderoli: uno di abrogazione totale per cui sono state raccolte le firme, uno di abrogazione parziale presentato dalle 5 regioni a guida centrosinistra per cautelarsi nel caso in cui la prima strada dovesse essere chiusa dalla Consulta.

Cittadinanza

L’ultimo a superare il traguardo delle 500mila firme è il referendum sulla legge sulla cittadinanza che porta da 10 a 5 gli anni di residenza in Italia richiesti agli stranieri che chiedono la cittadinanza italiana. A promuoverlo un comitato composto da +Europa, il partito guidato da Riccardo Magi, e diverse associazioni civiche. Il referendum, che è stato poi abbracciato anche da Pd, Verdi/Sinistra e Italia Viva (non da M5s e Azione, che portano avanti le loro proposte sullo ius scholae), sta continuando a registrare adesioni.

Jobs act

Contro la riforma renziana del Jobs act o, meglio, contro quello che ne resta dopo le pronunce della Consulta nel frattempo intervenute, la Cgil ha promosso quattro quesiti. Le firme raccolte hanno superato il milione. A sostenerlo anche diversi politici delle opposizioni, a partire dalla segretaria del Pd Elly Schlein.

Fonte: Il Sole 24 Ore