Referendum, dal quesito al quorum: ecco tutti i passaggi per abrogare una legge

Il referendum abrogativo di una legge ordinaria, come quella sull’autonomia differenziata o sulla cittadinanza, deve superare una serie di requisiti prima di poter essere convocato. C’è poi l’ultimo scoglio: il superamento del quorum del 50% degli elettori. Ecco tutti i passaggi.

Deposito del quesito

Il primo passo è depositare in Corte di Cassazione, dall’1° gennaio al 30 settembre di ogni anno, il quesito esatto su cui i promotori di un referendum abrogativo intendono raccogliere le firme. La Costituzione prevede che esso possa essere richiesto anche da cinque Consigli regionali.

La raccolta delle firme e la pittaforma digitale

Dopo il deposito del quesito parte la raccolta delle 500mila firme necessarie a chiedere il referendum che devono essere autenticate o da un notaio o da un giudice di pace o da un cancelliere del tribunale o dal segretario comunale. Storicamente è stata sempre la parte più difficile perché richiede una struttura organizzativa che in pochi possono vantare, tanto è vero che alcune richieste di referendum sono naufragate su questo scoglio.

Da luglio, però, c’è una grande novità che permette di raccogliere più facilmente le adesioni: è stata attivata la piattaforma pubblica e gratuita per poter firmare on line referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare. Uno strumento digitale che nasce da un emendamento a firma dal segretario di +Europa Riccardo Magi (votato all’unanimità dalle forze politiche) a un decreto semplificazione del 2021 che avrebbe dovuto essere operativa già dal gennaio 2022. La piattaforma ha permesso di raggiungere in tempi da primato le 500mila firme per il referendum sulla cittadinanza.

Entro il 30 settembre le firme devono essere depositate in Cassazione, che ne fa il conteggio e controlla che siano state raccolte secondo i requisiti richiesti.

Fonte: Il Sole 24 Ore