Multe dall’estero, riscossioni da Stati Ue anche per Ztl e divieti di sosta

La nuova direttiva

Così lo scorso 15 aprile 2024 gli europarlamentari hanno approvato un testo (con 570 voti favorevoli, 36 contrari e 24 astensioni) titolato «Scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale», chiedendo all’Ue di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nelle indagini transfrontaliere sulle infrazioni stradali.

Alle attuali infrazioni (eccesso di velocità, guida con alcol o droga, transito a semaforo rosso, mancato uso di cinture o casco, circolazione su corsia vietata e uso vietato di telefoni) dovrebbero aggiungersi il classico divieto di sosta o arresto pericolosi, la mancata precedenza ai veicoli dei servizi di emergenza, la violazione delle restrizioni di accesso e delle norme sui passaggi a livello e l’incidente con omissione di soccorso. La sussistenza dell’infrazione si accerta secondo le norme dello Stato in cui si sta circolando (per esempio, molti Paesi dell’Est impongono alcol zero, senza soglie come lo 0,5 italiano, o puniscono chi ha tracce di droga nell’organismo senza verificare che esse stiano facendo effetto durante la guida; la tolleranza nella misura della velocità non è uguale dappertutto).

Il Paese Ue in cui si è verificata l’infrazione avrà 11 mesi per emettere la notifica. L’avviso di violazione deve includere momento e circostanze dell’illecito, nonché informazioni sui ricorsi. Per aumentare la trasparenza, la Commissione Ue d0vrà creare un portale online che elenchi, tra l’altro, regole, opzioni di ricorso e sanzioni.

Le autorità dello Stato Ue del responsabile dell’infrazione dovranno rispondere alle richieste di quello di commissione dell’infrazione senza indugio e comunque entro due mesi dalla raccolta delle informazioni necessarie. Quando la direttiva sarà approvata, gli Stati Ue avranno 30 mesi per attuarle.

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Fonte: Il Sole 24 Ore