Le bombe antibunker che hanno ucciso Nasrallah potrebbero essere made in Usa

I cacciabombardieri israeliani impegnati nell’attacco al bunker di Nasrallah hanno probabilmente utilizzato bombe di fabbricazione statunitense da nove quintali. Si tratterebbe delle micidiali BLU-109 “bunker buster” aria-terra con sistema di guida Jdam (Joint Direct Attack Munition), come confermato da analisti militari interpellati dal Washington Post e anche da un ex specialista di tiro dell’Us Air Force sentito dal New York Times.

Il parere degli esperti

Gli esperti hanno analizzato sia le foto satellitari del bunker devastato dalle esplosioni che il video del decollo di otto F15 israeliani il giorno del blitz, con il loro carico di almeno 16 ordigni da nove tonnellate, concludendo che con tutta probabilità a colpire il bunker di Nasrallah sono state proprio le testate di fabbricazione statunitense.

Come funzionano le “bunker buster”

Le BLU-109 sono bombe in grado di perforare diversi metri di cemento rinforzato prima di esplodere, ha chiarito Trevor Ball, ex artificiere dell’Us Army. E il sistema di guida Jdam è in grado di trasformare le “dumb bombs” BLU-109 in sofisticate armi di precisione teleguidate, note come GBU-31. Precise sull’obiettivo ma comunque miciciali nell’arco di decine di metri, per via della loro carica esplosiva ad alto potenziale. Stando al Project on Defense Alternatives una bomba da nove quintali di questo tipo ha un raggio di distruzione di 35 metri.

Non a caso all’inizio di quest’anno la Casa Bianca aveva interrotto la consegna a Israele delle forniture delle controverse “bunker buster” da nove quintali per timore che potessero provocare vittime tra i civili: anche con il sistema di guida Jdam, infatti, questo tipo di bombe rischiano di provocare danni collaterali molto significativi. Ma le BLU-109 erano già presenti negli arsenali dell’Israeli Air Force, che non avrebbe esitato a utilizzarle nel blitz per eliminare Nasrallah.

Fonte: Il Sole 24 Ore