Auto, Orsini: target 2035 va rivisto. Confindustria a favore dei dazi

“Le imprese non fanno nuovi investimenti nell’auto se non c’è uno spiraglio, un’apertura sull’obiettivo del 2035 perché gli investimenti hanno un ritorno di 7-10 anni, la tempistica 2035 va riaperta”. Lo ha indicato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini in un incontro con la stampa. Secondo Orsini va anticipata la valutazione sullo stato del settore in relazione alle norme europee che prevedono nel 2035 lo stop della nuova produzione di auto a benzina e diesel. La Ue prevede la valutazione nel 2026, il governo italiano e altri governi premono per un anticipo alla prima parte del 2025 a fronte delle difficoltà del mercato dell’auto. Orsini ha detto che “sull’auto elettrica occorre più tempo”, non si “è pronti” per un passaggio alle condizioni fissate dalla Ue. Per Orsini la discussione sull’uso dei biocarburanti, di cui l’Italia è un rilevante produttore, non va considerata chiusa: “E se raggiungessimo lo stesso risultato in termini di decarbonizzazione con altre tecnologie? Perché gli elettrocarburanti sì e i biocarburanti no?”. Confindustria è a favore della difesa strenua della “neutralità tecnologica”, ha aggiunto il presidente dell’associazione imprenditoriale.

Confindustria è a favore della conferma dei dazi all’importazione di auto elettriche cinesi sulla quale si esprimeranno i governi Ue venerdì prossimo. “L’Italia che dovrebbe fare? L’Italia è un paese esportatore che ha superato il Giappone nell’export: la guerra dei dazi non ci entusiasmo, perché noi cresciamo perché i dazi sono calati, tuttavia è inevitabile che si difendano le nostre filiere. Sui dazi non possiamo non incrementare i dazi sulle auto elettriche”, ha indicato alla stampa il presidente Emanuele Orsini.

Orsini parlando del commercio ha rilevato che in Italia “il segno meno nella produzione da 18 mesi è un fatto negativo, occorre agire in controtendenza rivedendo le relazioni commerciali, aprendo nuovi mercati come il Mercosur dopo la fine delle relazioni con la Russia a causa della guerra in Ucraina, per noi penalizzante”. Ok i dazi sulle auto elettriche cinesi, tuttavia “occorre una interlocuzione di lungo termine, occorre essere attenti a non perdere priorità di esportazione”.

Fonte: Il Sole 24 Ore