Tavares: «La mia pensione? Un’opzione. E su Renault solo speculazioni»

Carlos Tavares, ceo di Stellantis ha dichiarato che potrebbe andare in pensione nel gennaio 2026, al termine del suo primo mandato alla guida del gruppo automobilistico Stellantis. «Nel 2026, la persona che vi risponde avrà 68 anni, un’età ragionevole per andare in pensione. Questa è l’opzione», ha dichiarato Tavares dopo una visita allo storico stabilimento Peugeot di Sochaux (Doubs).

«Se chiedete a mia moglie, vi dirà che è un’esigenza da parte sua. Sono un buon marito», ha aggiunto il ceo di Stellantis, un gruppo che ha contribuito a fondare nel 2021 con la fusione di Psa (Peugeot-Citroën) e Fca (Fiat-Chrysler). Il gruppo automobilistico ha avviato un processo di successione, come è «normale» per un gruppo di queste dimensioni, secondo quanto indicato dalla società alla fine di settembre. Una riunione ad hoc del Consiglio di amministrazione di Stellantis, «programmata da tempo», si terrà nei prossimi giorni presso la sede americana del gruppo ad Auburn Hills, vicino a Detroit.

Tavares, si è impegnato a mantenere il dividendo e il programma di buyback per quest’anno, ma non ha escluso tagli nel 2025, mentre gli investitori temono che i problemi finanziari della casa automobilistica ostacolino i pagamenti futuri.

Quanto alle voci di una possibile fusione tra Stellantis e Renault, circolate sui media negli ultimi giorni, «sono pura speculazione», ha detto l’amministratore delegato di Stellantis. Le difficoltà che il gruppo sta affrontando, comunque, «non mettono in discussione la strategia del gruppo». Lunedì la società ha rivisto al ribasso i target 2024 e, in particolare, il margine operativo è ora stimato tra il 5,5% e il 7%, rispetto a un valore «a doppia cifra» (intorno al 10%) stimato in precedenza, anche a causa di un deterioramento generale del mercato dell’auto e delle difficoltà del gruppo sul mercato statunitense, dove si registra un eccesso di scorte. Tavares ha aggiunto che i 15 mesi che ha ancora davanti alla guida del gruppo «sono più che sufficienti per cambiare le cose» e rimettere il gruppo sulla giusta carreggiata.

«Stellantis non è l’unica a essere in difficoltà, non è isolata nell’industria automobilistica, lo sono anche Volkswagen, Bmw, Mercedes, e probabilmente non è finita qui». Il contesto del settore è «estremamente brutale», ha detto Tavares, puntando l’indice anche contro la regolamentazione e la concorrenza cinese e sottolineando che, in questo contesto, «se si commette un piccolo errore operativo si vede subito».

Fonte: Il Sole 24 Ore