Liste d’attesa lunghe? Detassare gli straordinari anche nella Sanità convenzionata

Detassare gli straordinari anche dei medici e degli infermieri della Sanità privata convenzionata: quella che a tutti gli effetti lavora per il Servizio sanitario nazionale. La misura oggi è prevista soltanto per il personale sanitario dipendente del Ssn ed è stata introdotta per provare ad abbattere le liste d’attesa incentivando i sanitari a lavorare di più. Da qui l’ordine del giorno approvato dalla camera al decreto Omnbus che impegna il Governo ad estendere l’incentivo anche a chi lavora nel secondo pilastro del Servizio pubblico e cioè la Sanità privata convenzionata.

La richiesta di estendere l’incentivo a tutto il personale

L’ordine del giorno presentato al decreto omnibus appena approvato dalla Camera impegna dunque il Governo “ad adottare con la massima priorità ogni iniziativa di propria competenza volta ad estendere l’agevolazione fiscale prevista dall’articolo 7 del decreto legge 7 giugno 2024 n. 73 anche al personale sanitario operante in regime convenzionale”. Il decreto 73 sulle liste d’attesa è entrato in vigore lo scorso 1 agosto e prevede una detassazione – una flat tax al 15% – per tutte le prestazioni aggiuntive al di fuori dell’orario ordinario di lavoro con compensi orari lordi di 100 euro per i medici e di 60 euro per gli infermieri e il restante personale sanitario.

Bonetti: “Un riconoscimento al grande lavoro dei sanitari”

“Sappiamo bene quanto le famiglie siano nella difficoltà di scontrarsi con lunghe liste d’attesa per accedere a prestazioni sanitarie spesso fondamentali, e come la carenza di personale e il sovraccarico di lavoro stiano impattando sulla vita quotidiana dei professionisti della sanità con la conseguenza di turni di lavoro estenuanti” spiega la deputata Elena Bonetti, vicepresidente di Azione, che ha firmato l’ordine del giorno al decreto Omnibus. E che sottolinea come il governo abbia “accolto la nostra richiesta” di valutare l’estensione dell’incentivo anche al personale sanitario del privato convenzionato che potrebbe, se ci sono le risorse, entrare nella prossima manovra di bilancio. “È una bella notizia e un piccolo riconoscimento del lavoro grande che ogni giorno il servizio sanitario chiede ai nostri operatori sanitari per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute”.

Fonte: Il Sole 24 Ore