Milano Wine Week al via: così si riavvicinano al vino anche i più giovani

Dei 50mila visitatori attesi dal 5 al 13 ottobre alla settima edizione della Milano Wine Week più della metà saranno under 35 e lo stesso vale per gli operatori, pronti a sperimentare nuovi approcci con il mondo del vino. Un segnale importante per un settore che negli ultimi anni ha visto un allontanamento delle ultime generazioni. Riavvicinare anche i non appassionati – perché tra Millennial e Gen Z esiste una parte di pubblico molto competente – è uno degli obiettivi della settimana milanese. Gli strumenti? Eventi innovativi, comunicazione mirata e «headquarter» dedicati.

All’Enoteca Milano Wine Week – ai Dazi dell’Arco della Pace, in una delle principali zone della movida cittadina – sarà allestita un’area di assaggio interattiva e tecnologica, dove è previsto un approccio più semplice, divulgativo, raccontato e meno tecnico al vino, che si affianca a un calendario di iniziative pensate (anche) per avvicinare i consumatori meno esperti.

«La formula dell’evento diffuso in città aiuta a non fare sentire fuori luogo un semplice curioso che spesso invece si sente a disagio in appuntamenti più orientati verso addetti ai lavori e wine lover – spiega Federico Gordini, presidente di Mww – . Inoltre in programma ci sono abbinamenti insoliti, come ad esempio un dj set di musica elettronica che certo metterebbe a disagio i visitatori di un classico walk around tasting. Questo non vuol dire abbandonare format più classici che saranno numerosi e prestigiosi durante la stessa Wine Week, ma se il futuro dipende dalla capacità del settore di adattarsi e coinvolgere le nuove generazioni, è ora che l’industria del vino adotti strategie a loro mirate. In passato il vino faceva parte di un retaggio culturale profondo, era sempre presente nelle nostre vite e sulle tavole. I consumi si stanno invece dimezzando di generazione in generazione e questa percezione sta cambiando. Ora il vino è visto come una delle esperienze possibili nel beverage. Non c’è più il vino italiano contrapposto a quello francese o i bianchi contro i rossi. Ora i competitor sono la birra, gli spirits e la mixology, in cui il vino sta sempre più entrando, fino al low alcol e ai dealcolati, che fanno sempre più presa e non possono che essere una risorsa per la abbondante produzione italiana. Questi mondi hanno una capacità di comunicazione e di marketing, anche grazie alle risorse ingenti che hanno a disposizione i grandi player, più sviluppata in modo di coinvolgere di più il consumatore. Il vino deve trovare la sua strada anche in questo».

Nel caso di Wine in Action (in collaborazione con LifeGate Way) sono invece le aziende a essere giovani: le dieci start up che presenteranno i migliori progetti con particolare attenzione alla sostenibilità, accederanno a un programma di accelerazione d’impresa. «Le sfide che il settore deve affrontare – continua Gordini – spaziano dalle risposte ai cambiamenti climatici fino all’esigenza non più differibile di investire nella formazione del personale della ristorazione e dell’ospitalità».

La settimana si aprirà sabato 5 ottobre con il brindisi inaugurale di Piazza Tre Torri, in collaborazione con il Consorzio dell’Asti Docg, e con il party One Wine Night ai Dazi dell’Arco della Pace. Uno spazio che resterà, dicono gli organizzatori, «uno degli hub fondamentali per tutta la durata di Milano Wine Week 2024». Qui ci sarà infatti l’Enoteca Mww, «una grande area di tasting esperienziale e tecnologica, dove i visitatori (muniti di biglietti acquistabili online, ndr) possono degustare un’ampia gamma di referenze grazie ai dispositivi di mescita automatizzata Wine Emotion che permettono di creare il proprio percorso di degustazione, o quelle esposte nell’area riservata alle bolle, anche con il supporto di sommelier certificati».

Fonte: Il Sole 24 Ore