Cassa forense passa al sistema contributico dal 2025

La pensione degli avvocati liberi professionisti passa al sistema contributivo dal 2025. «Una decisione assunta per garantire la stabilità del sistema per gli anni a venire, – spiega il presidente di Cassa forense Valter Militi – l’attuale situazione dell’ente è buona ma un ente di previdenza deve avere una visione di lungo periodo, abbiamo quindi aumentato il contributo soggettivo ma abbiamo anche previsto di ridurre la contribuzione minima per aiutare chi inizia il percorso professionale».

La principale novità della riforma, che ha ottenuto il nullaosta dei ministeri vigilanti (una volta abbandonata l’iniziale idea di mantenere nel retributivo chi aveva maturato almeno 18 anni di contributi), riguarda il meccanismo di calcolo della pensione, dal 1° gennaio 2025 sarà adottato il sistema di calcolo contributivo “pro rata”. Chi è già iscritto alla Cassa, una volta pensionato, avrà una prima parte dell’assegno calcolata secondo le vecchie regole, e cioè con il sistema retributivo, per le anzianità contributive sino al 31 dicembre 2024 e una seconda parte, dal 2025, con il sistema contributivo. Chi si iscriverà a partire dal 1° gennaio 2025 avrà diritto alla pensione unica di vecchiaia contributiva.

Requisiti pensionistici

Rimangono invariati i requisiti per il diritto a pensione dei professionisti già iscritti, a cui si applica il regime di calcolo misto. E quindi 70 anni di età e almeno 35 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia, o almeno 65 anni di età e 35 di contributi con la pensione anticipata.

Gli avvocati iscritti alla Cassa dal 2025 potranno andare in pensione 70 anni con almeno cinque anni di contributi versati oppure a 65 anni con almeno 35 anni di contributi versati se la pensione maturata è almeno pari al trattamento minimo vigente nell’anno.

Contributi

Tra le novità la riduzione dei contributi minimo, che gli avvocati sono tenuti a versare a prescindere da quanto guadagnato: nel 2025 il minimo soggettivo sarà di 2.750 euro (contro i 3.355 euro del 2024) e il minimo integrativo di 350 euro (è stato di 850 nel 2024). Per gli under 35 i contributi minimo sono dimezzati nei primi sei anni di iscrizione, senza ripercussioni sull’anzianità contributiva, viene infatti riconosciuto l’intero anno ai fini del diritto alla pensione.

Fonte: Il Sole 24 Ore