Eurobond a valanga: richieste per 166 miliardi per il debito comune

Valanga di richieste anche per gli Eurobond. La Commissione europea segue la scia del Tesoro italiano e colloca titoli per 11 miliardi di euro nella sua nona operazione sindacata per il 2024, ottenendo per le due tranche di obbligazioni a 3 e 15 anni richieste per circa 166 miliardi. Con questa operazione – i cui proventi saranno utilizzati per finanziare i programmi politici della Ue, in particolare nel contesto del programma NextGenerationEU e del sostegno all’Ucraina – la Commissione ha quindi emesso circa 44 miliardi del suo obiettivo di finanziamento di 65 miliardi per la seconda metà del 2024.

I tassi

Nel dettaglio, l’operazione curata da Barclays, BNP Paribas, Goldman Sachs, LBBW e Nordea in qualità di joint lead manager, oltre che da Danske, Intesa, KBC, MPS, Natixis e Santander come co-lead, ha riguardato un’emissione con scadenza dicembre 2027 per 5 miliardi a un tasso lordo del 2,506% e una con scadenza ottobre 2039 per ulteriori 6 miliardi al 3,227 per cento. Le due tranche sono state sottoscritte rispettivamente per 81 e 85 miliardi, vale a dire 16 e 14 volte l’ammontare assegnato.

Gli spread

Con riferimento ai rendimenti, la Ue è stata in grado di spuntare uno spread di 44,9 punti base sul corrispettivo Bund tedesco e 3,3 punti sull’OaT francese nel caso del titolo a 3 anni e di 72,1 e 1,9 punti per le obbligazioni a 15 anni. Il mese scorso le obbligazioni targate Bruxelles avevano sottoperformato rispetto a quelle tedesche, soffrendo anche per la debolezza che ha colpito i titoli francesi. «L’umore del mercato – fa tuttavia notare Elena Moalli, strategist di Intesa Sanpaolo – è cambiato dopo che Bloomberg ha annunciato una consultazione sull’inclusione dei titoli Ue nei propri indici di titoli di Stato».

I pronti contro termine

Da segnalare poi, come il giorno precedente, la Ue abbia lanciato un meccanismo di pronti contro termine (Repo), la cui introduzione mira a rafforzare il ruolo degli Eurobond come garanzie liquide e sicure e si è resa necessaria in seguito alla crescita esponenziale della negoziazione delle obbligazioni Ue sul mercato secondario avvenuta negli ultimi anni. «Questa operazione – ammette Moalli – migliorerà la liquidità del mercato, anche se è improbabile che abbia un impatto sugli spread»

Il punto sul debito

Con l’ultimo collocamento, la Ue ha emesso ormai 410 miliardi di euro in Eurobond nell’ambito dell’approccio di finanziamento unificato. Dei proventi raccolti, quasi 260 miliardi sono stati erogati agli Stati membri nell’ambito del Pnrr. Altri 64 miliardi sono stati assegnati ad altri programmi dell’UE che beneficiano dei finanziamenti di NextGenerationEU. Oltre 10 miliardi sono stati infine erogati finora quest’anno all’Ucraina nell’ambito del piano che finanzierà fino a 33 miliardi tra il 2024 e il 2027. Il debito totale Ue ammonta attualmente a circa 577 miliardi, di cui circa 20 miliardi di euro sotto forma di Eu Bills, titoli a breve termine analoghi ai nostri BoT.

Fonte: Il Sole 24 Ore