iPhone 16 Plus, Watch 10 e AirPods 4: come vanno i nuovi arrivati di casa Apple

Protagonisti dell’ultimo evento di Apple, iPhone 16, Watch 10 e i nuovi AirPods 4 sono arrivati sul mercato già da un paio di settimane. Li abbiamo testati, e alcune cose ci hanno sorpreso, altre meno. Vediamo come è andata.

Recensione iPhone 16 Plus

Partiamo con iPhone 16 Plus. È il fratello maggiore di iPhone 16, al quale ruba un display più grande (e più godibile) e una durata della batteria decisamente interessante. A prima vista, le innovazioni – per chi ha un iPhone abbastanza recente – sembrano veramente poche per spingere un utente all’acquisto. Soprattutto il design è il già visto di Apple, nonostante il cambio del posizionamento degli obiettivi sulla scocca posteriore.

Ciò che abbiamo trovato di assoluto valore è la fluidità che il nuovo chip A18 Bionic conferisce al dispositivo: mai in affanno, anche in condizioni di utilizzo stressanti. Ottima anche, come detto, l’autonomia: grazie a una batteria da 4.674 mAh, la classica giornata di utilizzo non è minimamente in dubbio. Anzi, con un po’ di volontà si arriva anche a due giorni.

Il comparto fotografico, con la nuova “Fusion Camera” da 48 megapixel, offre risultati di alta qualità, anche in condizioni di scarsa illuminazione. I colori sono vivaci e i dettagli ben definiti, anche se il raffronto con le foto del Pro dimostra un gap abbastanza incolmabile. Il display è il vero punto forte: si tratta di un Super Retina XDR OLED all‑screen da 6,7”, per 2796×1290 pixel a 460 ppi.

Il design, come detto, è in linea con i modelli precedenti, con un tocco di raffinatezza in più. Il nuovo pulsante Azione, personalizzabile, aggiunge un tocco di versatilità. E il piccolo trackpad posizionato su bordo destro che consente di gestire la fotocamera con alcuni movimenti meccanici è una buona idea, ma la sensazione è che sia un’innovazione abbastanza fine a se stessa: non facilissima da usare, poco intuitiva e soprattutto poco comoda (spesso prendendo iPhone in mano si aziona la fotocamera senza volerlo).

Fonte: Il Sole 24 Ore