La moda e la cultura dei “Black Dandy” al centro della prossima mostra del Met

Per la prima volta nella sua lunga storia, il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York dedicherà la sua mostra annuale alla moda black e più specificatamente al menswear. Si intitolerà “Superfine: Tailoring Black Style”, sarà inaugurata il 10 maggio 2025 ed esaminerà, come si legge nel comunicato dell’istituzione, «la nascita storica e culturale del Black Dandy, tracciandone la figura dalle rappresentazioni del 18esimo secolo fino a oggi». A curare il Met Gala, che come da tradizione il primo lunedì di maggio introdurrà la mostra e raccoglierà fondi per il Costume Institute, dei “Black Dandy” contemporanei come Pharrell Williams (direttore creativo del menswear Louis Vuitton, che è il principale sponsor della mostra), Colman Domingo, il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, A$AP Rocky (compagno di un’altra icona della black culture, Rihanna), oltre, ovviamente, ad Anna Wintour. Presidente onorario sarà il campione LeBron James.

La mostra, la prima dedicata alla moda maschile dopo “Men in Skirts” del 2003, prende spunto dal libro del 2009 di Monica L. Miller, “Slaves to Fashion: Black Dandyism and the Styling of Black Diasporic Identity”, e racconterà lo sviluppo e la diffusione, ben oltre i confini statunitensi, della cultura dell’abito come mezzo di comunicazione e potere, anche nel tragico periodo della schiavitù. La stessa Monica l. Miller sottolinea che «gli abiti sono stati usati in contesti di potere ed estetica per le persone nere sin dai tempi della schiavitù e fino a oggi, e il dandysmo è stato a lungo un veicolo attraverso il quale poter manipolare la relazione fra abbigliamento, identità e potere. La storia del “black dandyism” illustra come le persone nere sono passate dall’essere schiave e abbigliate come oggetti di lusso, come status symbol, a individui autonomi diventati trendsetter globali». Il riferimento è anche a movimenti basati in Africa come quello dei Sapeurs (“Societe des Ambianceurs et des Personnes Elegantes), molto conosciuto e diffuso in Congo e nella Repubblica Democratica del Congo .

«Negli ultimi anni il menswear ha avuto una sorta di Rinascimento – aggiunge Andrew Bolton, curatore del Costume Institute -. Sulla frontiera di questo revival c’è un gruppo di talentuosi designer neri che cambiano costantemente le categorie normative dell’identità e che mantengono il loro stile individuale ma si uniscono nel fare riferimento a diversi temi che affondano le loro radici nel Black dandyism».

In mostra a “Superfine: Tailoring Black Style” ci saranno dunque abiti storici e contemporanei, prodotti negli Stati Uniti e in Europa, ma anche disegni, stampe, oggetti di arte decorativa, fotografie e film. E a introdurla sarà anche un’altra mostra – “Flight into Egypt: Black Artists and Ancient Egypt, 1876–Now” che sarà inaugurata il prossimo 17 novembre sempre al Met e che indaga il rapporto degli artisti neri con l’arte dell’Antico Egitto.

Fonte: Il Sole 24 Ore