Tempesta solare sulla terra. Aurora boreale visibile forse anche in mezza Italia

Detta così sembra piuttosto pericolosa, ma abbiamo due difensori importanti per preservare la vita sulla Terra. Il campo magnetico terrestre e l’atmosfera.

Quando arrivano nei pressi del nostro pianeta, le particelle cariche trovano lo scudo del campo magnetico che le devia, verso l’alto e quindi se ne vanno, tranne quelle che riescono a passare dalle parti dei poli, Nord per noi ma anche a quello Sud, dove il campo magnetico stesso si indebolisce, ha un vero e proprio buco, potremmo quasi dire.

A questo punto però le particelle trovano la seconda barriera, l’atmosfera, ed è lì che si forma il bellissimo fenomeno dell’aurora: le particelle cariche colpiscono le molecole di atmosfera, che a loro volta le fermano ma si caricano di energia, pensiamo a una molla che viene compressa. Come da legge di natura, nello stato eccitato le molecole non stanno bene e appena possono rilasciano l’energia ricevuta, come una molla che si distende, solo che qui emettono luce, di colore diverso a seconda del tipo di molecola. Ecco, quindi, il verde se la molecola è di ossigeno, il viola e il blu se è idrogeno o elio, e finalmente il rosa è dovuto all’azoto, tutti gas che compongono la nostra respirabile atmosfera.

C’è un rovescio della medaglia, tutta questa energia che arriva sulla Terra provoca una vera e propria tempesta elettromagnetica che può creare seri problemi ai satelliti, specie a quelli più lontani dalla Terra, oltre 30.000 chilometri, e alle reti elettriche.  Anche qui chiariamo che problemi ci possono essere, questa volta il fenomeno è proprio forte, ma i gestori delle reti elettriche e anche dei satelliti sono già stati allertati e gli impianti sono progettati tenendo conto di eventi come questi, o anche più violenti.

Nel 1859, quando le reti di comunicazione erano tutt’altra cosa, all’inizio di settembre le reti del telegrafo, allora il massimo della tecnologia, si interruppero per una mezza giornata. Da allora comunque ne è passata di acqua sotto i ponti, anche se nel ben più vicino 1989 qualche problema alla rete elettrica del Canada fu dovuto a un fenomeno simile a quello che stiamo vivendo. Speriamo che le nuvole ci diano qualche ora di tregua.

Fonte: Il Sole 24 Ore