Battuta d’arresto per la robotica globale

La corsa degli anni precedenti non viene replicata e per le nuove installazioni di robot nel mondo il 2023 fa segnare una battuta d’arresto, la prima dal 2019. Gli inserimenti di automazione restano ad ogni modo vicini ai livelli record, 541mila unità (quasi 1500 al giorno, sabati e domeniche inclusi) ma si tratta pur sempre di una riduzione del 2% rispetto all’anno precedente.

L’Italia da questo punto di vista non fa eccezione ed anzi approfondisce la discesa, con 10.400 installazioni, in calo del 9% rispetto al record dell’anno precedente.

Se in termini inserimenti si verifica quasi ovunque una frenata, ad eccezione di Germania e India (+59%), in termini di stock le aggiunte producono ovviamente un nuovo massimo storico, portando il totale del parco installato globale a ridosso di 4,3 milioni di unità, il 10% in più rispetto all’anno precedente: il che significa che in 10 anni la massa di strumenti di automazione presente nelle fabbriche di tutto il mondo è più che triplicata.

Padrona assoluta in termini di volumi è ancora una volta la Cina perché è proprio a Pechino che si installano quasi 280mila robot all’anno, più della metà del totale. Seguono ad ampia distanza il Giappone e poi Stati Uniti, Corea del Sud e Germania. L’Italia in questa classifica è sesta, anche se visti i progressi dell’India, oggi arrivata a 8.5oo nuove installazioni all’anno, è possibile che già dal 2024 dovremo scalare verso il basso di una posizione.

La frenata dei volumi 2023 è analoga per robot tradizionali e collaborativi, con questi ultimi in grado di mantenere la quota conquistata in pochi anni di crescita, arrivata al 10% del totale.

Fonte: Il Sole 24 Ore