Così le grandi imprese trasformano le fragilità in risorsa

C’è la forza di un sistema pubblico-privato, in dialogo con le massime istituzioni negli ambiti impresa e made in Italy, lavoro, famiglia e pari opportunità, nel progetto “Includere per Crescere” del Consorzio ELIS sotto la presidenza di turno di Elena Goitini, amministratore delegato BNL e responsabile BNP Paribas in Italia.

Il Consorzio raccoglie attualmente oltre 120 soggetti, tra grandi gruppi, PMI, università e altri enti pubblici e privati. Ogni anno viene lanciato un progetto d’impatto sociale che ha per obiettivo rispondere ai bisogni delle persone nel mondo della formazione e del lavoro. In questo caso il punto di partenza è la convinzione che l’inclusione è un fattore di sviluppo.

Gli obiettivi

Rispetto a un approccio “charity” – secondo cui l’impresa, dopo aver creato valore per sé, destina parte degli utili ad azioni d’impatto sociale – qui si mira a trasformare i beneficiari in soggetti che contribuiscono alla creazione stessa di valore per l’impresa, perché inseriti nella catena di attività che generano sviluppo e profitto.

Un progetto che in questo senso genera valore economico per le imprese e impatto sociale per le persone e i territori. L’attenzione è rivolta in particolare a madri che hanno lasciato il lavoro a seguito della maternità, immigrati e rifugiati, persone con disabilità e individui in conflitto con la legge. Tutte categorie che nella relazione con il mondo del lavoro scontano una maggiore fragilità, pur non essendo meno forti. Ieri, a Marghera nella sede di Fincantieri – che aderisce al progetto – si sono confrontati fra gli altri Pierroberto Folgiero, ad e direttore generale di Fincantieri che ha aperto i lavori, Anna Gionfriddo, country manager ManpowerGroup, Giuseppe Gola, ceo Open Fiber, Riccardo Illy, presidente Polo del Gusto, e Aldo Isi, ad Anas. Fra le imprese sostenitrici Accenture, Capgemini, Enel, Engineering, Fastweb, Ferrovie dello Stato, Ibm, illimity, Vodafone.

L’inclusività non viene più vista in chiave di sola responsabilità sociale ma, soprattutto, come driver strategico per generare vantaggi economici, reputazionali e finanziari. Il Progetto si sviluppa attraverso azioni coordinate che hanno l’obiettivo di far incontrare aziende, persone e imprese cosiddette impact – che comprendono imprese sociali, cooperative sociali, startup, Pmi a vocazione sociale, BCorp, società benefit e, in generale, che si distinguono per la qualità dei prodotti o servizi offerti, la solidità organizzativa e la capacità di generare impatto sociale – generando benefici per tutti i soggetti coinvolti.

Fonte: Il Sole 24 Ore