Un piano per oltre 30mila assunzioni in Sanità: “Ma ora priorità agli infermieri”

“In manovra puntiamo a un piano su tre anni per assumere medici e soprattutto infermieri che sono quelli che mancano di più”: il ministro della salute Orazio Schillaci punta dritto al cuore dell’emergenza sanità – quella della carenza del personale – e lo ribadisce in chiusura del G7 Salute ad Ancona dove ha annunciato, di fronte alla “attuale pandemia dell’antimicrobicoresistenza”, anche la creazione di un fondo di 21 milioni sempre in manovra per aiutare la ricerca di nuovi antibiotici.

Il piano di assunzioni con priorità agli infermieri

Schillaci non dà numeri esatti sulle assunzioni in attesa di capire nel dettaglio la dote a disposizione, ma l’obiettivo è superare le 30mila per raggiungere le 40mila se il collega all’Economia Giancarlo Giorgetti troverà le risorse dando priorità agli infermieri che sono le figure che mancano di più. E da Ancona risponde anche ai medici di famiglia della Fimmg che hanno dichiarato lo stato di agitazione e minacciano lo sciopero perché chiedono più risorse in manovra per l’assistenza territoriale: “Sono pronto ad ascoltarli, ma chi è pagato poco in Italia sono gli infermieri, non i medici”, sottolinea il ministro. Che annuncia anche, dopo un incontro bilaterale al G7 con la vice ministra indiana, di essere ormai ai dettagli finali per la firma di un Protocollo per portare infermieri indiani nel nostro Paese che ne ha meno di tutti i Sette Grandi della Terra: “Hanno una formazione di qualità e seguiranno corsi per imparare l’italiano. Serviranno a tamponare la carenza attuale soprattutto per l’avvio della sanità territoriale su cui investe il Pnrr”.

La dote in manovra per la Sanità tra i 2 e i 3 miliardi

Nella legge di bilancio attesa in consiglio dei ministri già il prossimo 20 ottobre la Sanità proverà a spuntare una dote di almeno 2 miliardi che però rischia di non essere sufficiente per finanziare tutte le misure che il ministero guidato da Schillaci vuole portare a casa. Da qui il tentativo di alzare l’asticella vicino ai 3 miliardi perché oltre al maxi piano di assunzioni da finanziare in tre anni in cantiere c’è l’aggiornamento delle tariffe ospedaliere (i Drg) ferme dal 2012 che da solo vale circa 1 miliardo. Si tratta dei rimborsi che le Regioni danno alle Asl – compresi le strutture private convenzionate con il Ssn – per le cure ospedaliere che nel frattempo tra inflazione e l’avvento di nuove tecnologie come la chirurgia robotica sono cambiate radicalmente oltre che essere in alcuni casi molto più costose.

Le altre misure per il personale sanitario

Sempre per provare a convincere medici e infermieri a non scappare dagli ospedali la manovra punterà a defiscalizzare parte della busta paga ancora troppo lontana da quella dei colleghi europei. Sarà introdotta una flat tax al 15% – simile a quella già prevista per gli straordinari – sull’indennità di specificità che solo per i medici costa 380 milioni e si tradurrebbe in aumenti in busta paga di 200-220 euro netti al mese. Il tentativo di arginare la fuga dal Servizio sanitario nazionale prevede anche possibili aumenti per i contratti dei giovani medici: “Si sta studiando con il ministro Giorgetti modalità per incentivarli a iscriversi alle specialità meno ambite”. In particolare si sta valutando un aumento del 5% – circa 100 euro in più al mese – per tutti gli specializzandi e poi aumenti più sostanziosi (si ipotizza una forbice da 250 a 390 euro) per tutte quelle specialità che sono meno attrattive (a esempio quelle per lavorare nei pronto soccorso) e che vedono ogni anno coprire meno della metà delle borse a disposizione.

Dal piano pandemico all’antibioticoresistenza

In manovra ci saranno anche i fondi per finanziare il piano pandemico 2024-2028 fermo nei cassetti da quasi un anno: “Metteremo i fondi necessari per il Piano e per rispondere alle richieste delle regioni. In Finanziaria ci saranno le risorse per approvarlo”. Infine il capitolo farmaci dovrebbe prevedere un rialzo delle risorse dedicate alla spesa farmaceutica dall’attuale 13,3% calcolato sul fondo sanitario al 13,8 per cento. Al G7 Salute oltre che di lotta all’antimicrobicoresistenza – “una guerra silenziosa che si combatte nei laboratori e negli ospedali”, ha detto Schillaci – si è discusso anche di prevenzione e invecchiamento attivo, oltre che di progetti per favorire la capacità di produzione farmaceutica nel continente africano. Nella dichiarazione finale i Sette Grandi della Terra hanno lanciato un appello per raccogliere almeno 2 miliardi di dollari in due anni per il Fondo anti pandemie oltre ad aver pubblicato un documento su “opportunità e sfide” dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario, un mercato che raggiungerà i 190 miliardi già il prossimo anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore