Non solo Libano: Tajani oggi a Berlino per il vertice sui Balcani occidentali nella Ue

Non c’è solo la crisi in Medio Oriente e l’escalation nel Libano meridionale sotto la lente del governo italiano. C’è anche, e non da oggi, il dossier che punta a far entrare i Balcani occidentali nell’Unione europea. Lunedì 14 ottobre il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani vola a Berlino, su delega del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per partecipare al decimo vertice del “Processo di Berlino” sui Balcani occidentali. Il “Processo” è una iniziativa dei governi della Ue nata nel 2014 su iniziativa dell’allora cancelliera tedesca Angela Merkel per accelerare il processo di ingresso dei Paesi dei Balcani occidentali nella Unione europea.

Chi partecipa

La riunione, presieduta dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, vede la partecipazione dei sei Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia), assieme ad Austria, Croazia, Francia, Slovenia, Polonia, Grecia e Bulgaria, oltre al Regno Unito e alle istituzioni europee, inclusa la Presidenza di turno ungherese.

Il mercato regionale comune

Il vertice si sviluppa in una prima sessione di lavoro incentrata sulla cooperazione regionale e il mercato regionale comune (MRC) e una seconda dedicata all’agenda verde, connettività ed energia, seguite da una discussione informale con rappresentanti della società civile e giovani della regione. In occasione del summit viene firmato un accordo regionale di mobilità per l’accesso agli studi e viene adottato il nuovo Piano d’azione per il mercato regionale comune 2025-2028, con l’obiettivo di dare nuovo impulso alla cooperazione regionale. «Dobbiamo proseguire per arrivare a risultati concreti nel favorire la cooperazione regionale, tanto nell’ambito economico quanto in quello del dialogo politico e delle riforme dei Paesi partner – sottolinea tajani -. L’Italia è pronta a fare la sua parte, soprattutto nello sviluppo delle infrastrutture strategiche e della transizione energetica della regione».

Fonte: Il Sole 24 Ore