California, arrestato uomo armato prima di un comizio di Trump. La polizia: evitato un terzo tentato assassinio

«Abbiamo evitato il terzo tentativo di assassinio contro Donald Trump». Le parole dello sceriffo della contea di Riverside, in California, arrivano come l’ennesimo macigno sulla campagna elettorale a meno di un mese dal voto dopo l’arresto, sabato, di un uomo armato al comizio del tycoon a Coachella, una persona che sembra appartenere a un noto gruppo di estrema destra, chiamato “Cittadini sovrani” (alcuni suoi membri hanno partecipato all’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021).

Ancora una volta un fatto inquietante che per fortuna non ha provocato nessuna vittima ma che lascia aperti molti interrogativi sul clima politico negli Stati Uniti. Il 49enne Vem Miller, questo il nome fornito dal sospetto che comunque potrebbe essere falso, è stato fermato a bordo di un Suv e armato di una pistola ed un caricatore ad alta capacità, quelli che Joe Biden vuole mettere al bando, quando era già molto vicino al luogo in cui si trovava il palco, ma prima che il tycoon arrivasse nella zona. «L’episodio non ha avuto nessun impatto sulla sicurezza dell’ex presidente», ha chiarito lo sceriffo Chad Bianco in una conferenza stampa.

L’uomo è riuscito a superare i primi controlli, i più blandi, fingendo di essere un giornalista accreditato; al secondo check-point, invece, gli agenti si sono insospettiti. «L’interno dell’auto era un caos, la targa falsa e nei cassetti sono stati trovati diversi passaporti», ha spiegato lo sceriffo, nonchè la tessera di “Sovereign Citizens”, gruppo noto alle forze dell’ordine per il suo linguaggio di odio e violenza. «E’ gente che non crede nel governo, gente ai margini», ha spiegato lo sceriffo precisando che secondo lui si tratta di un «pazzo. Non importa di quale partito». Almeno uno dei loro membri, Taylor James Johnatakis, è stato condannato a sette anni per aver aggredito dei poliziotti durante l’insurrezione contro il Congresso di quattro anni fa. Al processo l’anno scorso il giudice che lo ha condannato si è detto stupito dalla mancanza di rimorso dell’uomo.

Il movente di questo terzo tentato omicidio di Trump nell’arco di pochi mesi – dopo la Pennsylvania e la Florida – non è ancora noto e nell’indagine sono subentrati Secret Service ed Fbi che avranno soprattutto il compito di sorvegliare l’individuo rilasciato su cauzione fino all’udienza in tribunale il prossimo 2 novembre.

Due funzionari federali hanno detto alla Cnn che al momento non ci sono prove che indichino che l’ uomo arrestato per possesso di armi da fuoco vicino al raduno di Donald Trump di sabato in California stesse tentando di assassinare l’ex presidente. In una dichiarazione congiunta con l’Fbi e il Dipartimento di Giustizia, i servizi segreti statunitensi hanno affermato che «l’ex presidente Trump non era in pericolo» al raduno.

Fonte: Il Sole 24 Ore