Banca mondiale, crescita Africa a +3% nel 2024. Per accelerarla serve riforma istruzione

L’economia subsahariana si sta riassestando dallo scivolone del Covid, ma resta incastrata in ritmi di crescita modesti. Per accelerarli, servirebbe una doppia spinta: la stabilizzazione dei sistemi economici e, soprattutto, una riforma dell’istruzione che fornisca alla «crescente forza lavoro regionale» le qualifiche e le esperienze richieste dal mercato in via di definizione negli oltre 50 Paesi del Continente.

È la diagnosi contenuta nell’ultima edizione di Africa Pulse, una pubblicazione bi-annuale della Banca mondiale sulle prospettive delle economie a sud e nord del Sahara. L’istituto prevede una crescita delle economie subsahariane al passo del +3% nel 2024, rivista al ribasso rispetto al 3,4% già ipotizzato, mentre si va verso un’espansione del 3,9% nel 2025 (in leggero aumento dal 3,8% stimato in precedenza).

Il titolo scelto per l’ultimo rapporto è già eloquente, «Transforming Education for Inclusive Growth» : trasformare, rinnovare l’istruzione per una crescita inclusiva. Quella che langue ora nella regione, sospesa fra un’espansione nominale sempre in corsa e l’incapacità di tradurre il segno più in benefici e, appunto, l’inclusione di una forza lavoro alimentata dall’exploit demografico di un Continente che raddoppierà dagli 1,3 miliardi ai 2,5 miliardi nel 2050.

Il rischio, si legge in filigrana al rapporto, è di vanificare il dividendo demografico: il potenziale di crescita implicito nei cambiamenti della struttura demografica, con un surplus che si genera quando la fascia di popolazione in età lavorativa (15-64 anni) supera quella in età lavorativa.

Integrare nell’istruzione 170 milioni di bambini e adolescenti

La pandemia di Covid ha inflitto una prima battuta d’arresto alla crescita economica del Continente, arginando una corsa ininterrotta per circa un quarto di secolo. Il rallentamento si riflette anche – e soprattutto – nelle condizioni della popolazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore