Commercio estero, per il Centro mini rimbalzo grazie ai farmaci

Dopo una fine 2023 e un inizio 2024 caratterizzati dal segno meno, l’interscambio (la somma di import ed export) con l’estero del Centro Italia è ritornato in segno positivo nel secondo trimestre 2024 (+3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023). Le difficoltà a cavallo tra il 2023 e il 2024 erano state causate soprattutto da un rallentamento della locomotiva tedesca e di quella cinese, ma anche del Regno Unito. Inoltre, avevano pesato le tensioni sui mercati internazionali dovute alle due guerre in Ucraina e Medio Oriente. Con il corollario dei traffici nel Mar Rosso resi più difficili e costosi a causa degli attacchi alle navi dei ribelli Houthi dello Yemen. Ad aprile-giugno di quest’anno alcune di queste condizioni si sono modificate in senso positivo.

Da una parte il crollo dei traffici attraverso Suez e il Mar Rosso ha rallentato: l’andamento verso il Centro Italia – che aveva segnato un oltre -5% a fine 2023 per arrivare a -20% a gennaio-marzo 2024 rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente – ad aprile -giugno 2024 si è ridotto a un più contenuto -1,6%. Per quel che riguarda i principali partner commerciali, le problematiche economiche della Germania si fanno ancora sentire (-1,4%) anche se con meno intensità rispetto a inizio 2024, quando il calo era stato superiore al 7%. Stesso trend anche per i rapporti commerciali con la Cina, che sono passati da un oltre -40% nei primi tre mesi del 2024 a un più contenuto -5,3% di aprile-giugno di quest’anno. Per il Regno Unito ancora meglio: dopo i segni negativi dei due trimestri precedenti, l’ultimo dato segna un +0,5%.

Ma il traino nell’ultimo trimestre è venuto soprattutto dagli Stati Uniti, che in valori assoluti hanno quasi raggiunto, nel secondo trimestre 2024, la Germania come primo partner commerciale: un interscambio di 10,5 miliardi (10,8 miliardi la Germania) e un incremento del 29% rispetto ad aprile-giungo dell’anno scorso. Ma in ripresa sono anche gli altri principali partner commerciali europei del Centro Italia: Francia (+3,8%), Spagna (+12,8%) e Paesi Bassi (+13,8%).

A livello di settori, va segnalata la ripresa del farmaceutico, dopo la flessione fisiologica dovuta alla fine dell’emergenza Covid. Nelle regioni con forti poli farmaceutici come Lazio e Toscana, di sicuro ha pesato l’intescambio tra i siti collocati in altri paesi delle multinazionali presenti sul territorio. Ma anche in altre regioni il comparto si sta rafforzando. Tanto che la produzione di articoli farmaceutici e medicinali ha segnato un +26,4% piazzandosi al primo posto in valore assoluto nel secondo trimestre 2024, con quasi 14 miliardi, superando anche i macchinari (11,6 miliardi, -4%) e i mezzi di trasporto (10,6 miliardi, -6,5%).

Non sorprende che a livello territoriale siano le regioni con una forte presenza del farmaceutico ad aver registrato i risultati migliori nell’interscambio del secondo trimestre dell’anno: +12% per la Toscana e + 7,6% per il Lazio. Bene anche l’Umbria (+7,7%) anche se in termini assoluti ha una quota solo del 3% su tutto il Centro Italia. In affanno l’Emilia-Romagna (-2,5%), l’Abruzzo (-6,5%) e le Marche (-8%).

Fonte: Il Sole 24 Ore