Spinelli: «Faremo ricorso contro il Consiglio di Stato»

Il gruppo Spinelli farà ricorso contro il Consiglio di Stato per il terminal multipurpose nel porto di Genova. «A seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la concessione demaniale del Terminal Gpt – scrive in una nota l’azienda – la società Spinelli srl comunica che proporrà giudizio di revocazione della sentenza presso il Consiglio di Stato in quanto la stessa contiene errori di fatto, nonché ricorso in Cassazione per violazione dell’articolo 111 della Costituzione, in ordine al requisito minimo di motivazione».

Richiesto intervento del Mit

La società ha anche «richiesto al ministero (delle Infrastrutture e trasporti, ndr) un immediato intervento al fine di garantire la difesa dei posti di lavoro e la continuità operativa del terminal, a garanzia dei traffici. La piena operatività del terminal – sottolinea ancora l’azienda – è stata altresì comunicata a tutte le compagnie di navigazione interessate».

Intanto i sindacati lanciano l’allarme. «In relazione alla sentenza del Consiglio di Stato sul terminal multipurpose – affermano, in una nota congiunta, le organizzazioni dei lavoratori – Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti Genova e Liguria esprimono forte preoccupazione. Sorgono interrogativi importanti sulle conseguenze per il gruppo, che si riflettono sull’equilibrio occupazionale e quindi su tutti i lavoratori del gruppo».

I sindacati: «Urgente un confronto»

Enrico Poggi, Mauro Scognamillo, Roberto Gulli, rispettivamente segretari generali di Filt Genova, Fit Liguria e Uiltrasporti Liguria chiedono «con urgenza un confronto con la direzione del gruppo Spinelli e con l’Autorità di sistema portuale, per discutere gli impatti della sentenza». Esprimono, poi, «un forte rammarico per non essere stati convocati. Siamo venuti a conoscenza che si è svolto un incontro presso l’Adsp: ci sono di mezzo i lavoratori e le loro famiglie, quindi riteniamo che sia grave non aver coinvolto le rappresentanze dei lavoratori».

Le organizzazioni sindacali auspicano, quindi, «che il futuro del porto e delle sue infrastrutture sia costruito non solo sul profitto, ma anche sulla salvaguardia dell’occupazione e della sicurezza dei lavoratori, valori che devono essere centrali in ogni iniziativa di sviluppo».

Fonte: Il Sole 24 Ore