Beta vara il bonus bebè da 8mila euro

Ottomila euro per ogni neonato, così come per ogni bambino adottato. E’ la scelta del gruppo Beta, il big della produzione di utensili e di attrezzature da lavoro, che ha deciso di creare un nuovo meccanismo di welfare per tutti i dipendenti italiani (dirigenti esclusi), platea di oltre 800 unità. Azione a favore della natalità che si compone di più tasselli, prevedendo anche una settimana di congedo retribuito per poter accompagnare i figli al nido così come di nuovi percorsi di smart working su base individuale per agevolare la gestione familiare.

«Tra i tanti motivi della bassa natalità nel nostro paese – spiega il presidente e Ceo del gruppo Beta Roberto Ciceri – vi è anche l’aspetto economico e l’iniziativa punta proprio ad affrontare questo tema. Sulla base delle “nascite” di gruppo dello scorso anno si può ipotizzare un impegno nell’ordine dei 200mila euro ma in realtà non abbiamo posto un limite. Anzi, la speranza è che grazie a questo meccanismo si possa aumentare di molto il numero di nascite, mi piacerebbe davvero poter vedere un effetto diretto nel gruppo. Come ho scritto ai dipendenti, non sarebbe un onere ma un privilegio poter vedere questa cifra lievitare».

L’azione, annunciata ora dal gruppo brianzolo ma che prevede una retroattività dal primo gennaio 2024 e che include anche i figli eventualmente adottati, prevede un intervento di 8mila euro a neonato per i dipendenti con retribuzioni lorde inferiori ai 40mila euro, mentre per le retribuzioni superiori il bonus invece è pari a 4mila euro. L’erogazione avviene su base biennale, metà al momento della nascita, la parte restante al compimento di un anno di età.

«Fatti i conti – spiega Ciceri – questi 4mila euro in termini di netto in busta paga arrivano a 2700 e l’auspicio è che in prospettiva questa forbice possa chiudersi: penso che il Governo farebbe bene a detassare in termini robusti gli incentivi legati alle nuove nascite, sarebbe un modo concreto per affrontare il tema della denatalità».

Altro intervento operativo riguarda la settimana aggiuntiva di congedo retribuito concessa per poter gestire l’inserimento dei figli all’asilo nido. «Era un’altra esigenza sentita – spiega l’imprenditore – a cui rispondiamo in questo modo, aggiungendo anche una giornata extra per il primo giorno dell’inserimento alla scuola materna e alle elementari, altri momenti chiave in cui essere vicini al proprio figlio è importante». Alle future madri, inoltre, a partire dal settimo mese di gravidanza, è concessa la possibilità di accedere allo smart working.

Fonte: Il Sole 24 Ore