crescita professionale e personale attraverso la relazione Mentor-Mentee

Il mentoring è uno strumento di una potenza incredibile. Sempre più spesso nelle aziende sentiamo parlare di percorsi di mentoring organizzati per favorire la crescita delle capacità dei singoli e assicurarsi il passaggio di know-how tra le figure presenti al proprio interno.

Nei fatti, il mentoring è un processo finalizzato a supportare il percorso di apprendimento o di sviluppo di un collega in crescita. Si basa su una relazione professionale in cui una persona esperta – il Mentor – assiste un’altra – il Mentee – nello sviluppo di competenze e conoscenze specifiche per migliorare la sua crescita professionale e personale.

Ma il mentoring non è solo una modalità per trasferire know-how: è uno mezzo importante di coesione, di creazione di relazione e di inclusione che offre ad entrambe le due figure, di Mentor e Mentee, opportunità di arricchimento personale.

Dal lato del Mentor, infatti, c’è la possibilità di riflettere e ricostruire i passi importanti del proprio percorso; ragionare sui propri successi e fallimenti, per mettere a fuoco ciò che l’ha reso la persona che è. Fare il Mentor vuole anche dire rinforzare le proprie capacità relazionali, allenarsi a fare domande, a non dare giudizi, a mettersi in gioco in modo diretto e trasparente, imparando a raccontare i propri esempi e anche i propri errori, per mettere a disposizione del Mentee la totalità della propria esperienza.

Dal lato del Mentee, significa avere a disposizione una persona con cui potersi aprire senza timore di giudizi sulla performance. Una persona che ha lo scopo di aiutarla a mettere a fuoco degli obiettivi di crescita e il compito di offrire spunti e stimoli per poterli raggiungere, senza forzare nessun comportamento. Significa avere l’opportunità di mettersi in discussione in una situazione protetta, di poter confrontare le proprie idee o dubbi in modo sereno con una persona che può fare da specchio e da guida, senza giudicare.

Fonte: Il Sole 24 Ore