Guerra, ultime notizie. Raid israeliano su Jabalya, i morti salgono a 28

Medioriente: Berri, subito cessate il fuoco in Libano, controlleremo confine con Unifil

“Ho sollecitato e continuo a chiedere un cessate il fuoco immediato così come stanno facendo l’intero governo libanese e la comunità internazionale. Il Libano porterà presto questa richiesta anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per attuare la risoluzione 1701 in pieno. Ma tutti gli appelli e gli sforzi che facciamo si scontrano con il rifiuto israeliano di fermare l’aggressione contro il Libano. Israele continua con i massacri, che non risparmiano i civili, le strutture sanitarie, i paramedici, la missione internazionale Unifil e l’esercito libanese. Il loro obiettivo è colpire le fondamenta della risoluzione 1701 e rivela la loro reale intenzione di cancellare questa risoluzione per perseguire una guerra più ampia”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Nabih Berri, 86 anni, dal 1990 presidente del Parlamento di Beirut, che oggi incontrerà la premier, Giorgia Meloni.

“Il Libano – spiega – ha approvato l’ ’appello’ franco-americano al cessate il fuoco, che ha ottenuto anche il sostegno arabo e internazionale. I promotori di questa iniziativa assicurano che l’appello è ancora valido e tutte le componenti politiche del Libano lo sostengono, anche Hezbollah. Ma la proposta ’franco-americana’ è stata manipolata e respinta dal primo ministro israeliano”. Berri ricorda però che “dal 2006, quando è stata approvata la risoluzione 1701, il Libano – che si basa sui documenti e i registri delle Nazioni Unite, delle forze Internazionali di emergenza (Unifil,ndr), di cui l’Italia è parte essenziale, ha registrato più di 33mila violazioni da parte israeliana per via aerea, terrestre e marittima. L’attuazione della risoluzione 1701 non è difficile come molti credono, se Israele accetta le condizioni e si ritira da tutto il territorio libanese. In cambio, il Libano si impegna a realizzare tutte le condizioni richieste, tra cui l’invio di 15mila soldati dell’esercito libanese da schierare insieme alle forze dell’Unifil nella parte meridionale della regione del Litani fino all’ultimo punto di confine nazionale libanese, come unica forza legalmente riconosciuta presente nell’area”.

Fonte: Il Sole 24 Ore