Roma: la svolta passa da visione futura, eventi e infrastrutture

È la visione compenetrata in un rapporto sempre più stretto tra pubblico e privato che potrà dare a Roma l’opportunità di cambiare passo e giocare ad armi pari con le altre grandi capitali europee.

La sfida, come approfondito nell’evento di martedì, aperto da un intervento del direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, si gioca su tre temi: capacità di dare tempi certi (e la situazione è in netto miglioramento) agli investitori, soprattutto esteri che guardano alla capitale ma non sempre osare investire nel real estate, infrastrutture all’avanguardia, anche digitali, che facciano superare alla città le attuali difficoltà, dai mezzi di trasporto alla impossibilità di trovare un taxi, fino alla destagionalizzazione, allungare la stagione in cui un turista può arrivare e apprezzare quanto di unico Roma offre, con eventi e manifestazioni, concerti e mostre.

«La mia visione è positiva – dice Giuseppe Amitrano, ceo di Dils -. I capitali arrivano e le transazioni aumentano, dopo un periodo critico post Covid. Confido che il 2025 sia l’anno del cambiamento. Scommettiamo su un volume di investimento tra 3 e 4 miliardi di euro per il prossimo anno in città». E aggiunge: «si torna a parlare di nuove asset class di investimento, dagli studentati al senior living e ai Data center accanto ai settori tradizionali». Barbara Polito, head of asset management di Miria AM, sottolinea la particolarità della città e le opportunità sul territorio, guardando anche all’Operating real estate, tutta quella serie di asset class che richiedono non solo valorizzazione ma gestione complessa dell’asset, dal living agli hotel. «Oggi fare real estate non è più soltanto acquisire un immobile e darlo in affitto, ma avere delle idee di valorizzazione e di gestione», dice.

I grandi eventi dovrebbero stimolare la domanda ed essere volàno per la città. «Roma presenta uno stock unico al mondo e difficoltà di gestione – dice Dario Valentino, ad di Investire Sgr -, ma questa giunta ha dimostrato di voler pianificare una città del futuro per lasciare a chi verrà una metropoli dinamica e moderna».

Matteo Minardi, a capo di Ardian in Italia, ha investito a Roma, realizzando tra l’altro la sede di Deloitte acquistata poi dai tedeschi di Deka. «L’investimento è possibile e attira capitali esteri – dice -. Gli uffici come gli hotel sono ancora asset class interessanti e remunerative. Non solo, ci sono opportunità anche nel residenziale». Roma è una città ancora accessibile, dove dai dati Nomisma presentati da Elena Molignoni emerge che il range di prezzo delle case viaggia tra un valore medio minimo di 2.400 euro a un massimo in centro, sempre medio, di 6.400 euro al mq. Valori in calo negli ultimi dieci anni e ben lontani dai prezzi stellari di Londra e Parigi.

Fonte: Il Sole 24 Ore