Data center, l’hinterland milanese è la zona più richiesta

L’hinterland milanese è la sede dei grandi investimenti sui data center: le ex aree industriali di Segrate, Settimo Milanese, Cornaredo e Vittuone, a pochi chilometri da Milano, sono già state individuate da colossi internazionali come Data 4 e Cyrus One, che qui stanno investendo diversi miliardi di euro. Un business che al momento è solo agli inizi, ma che sembra già tracciare un percorso da cui non si torna indietro. Basti pensare che i francesi di Data 4 sono già a Milano 1 – cioè nella zona di Settimo Milanese-Cornaredo – con 8 ettari di infrastrutture, ma già puntano ad arrivare a oltre 20 ettari nel 2030. E intanto guardano a Milano 2 e nella zona di Vittuone. Gli investimenti passeranno in Italia dagli attuali 500 milioni ai 2 miliardi attesi per il 2030.

Nel resto d’Italia sono guardate con interesse da Data 4 anche il Piemonte e la zona circostante Roma, ma al momento la principale area di investimento è quella milanese.

Ex terreni industriali

Gli occhi sono puntati infatti sugli ex terreni industriali, vicini a grandi aziende ancora attive, che hanno una vicinanza con i centri abitati, ma che mantengono comunque la possibilità di un’espansione rapida, avendo a disposizione ampi spazi abbandonati. L’habitat “naturale” è una zona infrastrutturata, ma periferica, dove la riqualificazione rappresenta anche una compensazione ambientale per il territorio. Altra condizione necessaria è la stabilità geologica, oltre al basso rischio sismico e idrogeologico. Per questo nel complesso l’hinterland milanese è tra le aree più appetibili del Paese.

Cyrus One

Così è accaduto anche a Redecesio, vicino a Segrate, preso di mira dagli americani di Cyrus One, controllata dal fondo Kkr. Nell’ex area industriale chiamata “ex Cise”, da 75mila metri quadrati, dove fino agli anni Novanta venivano fatti esperimenti su elettricità ed energia nucleare, sorgerà un data center per un investimento di 800 milioni (secondo fonti ufficiose). L’area è stata ceduta dall’immobiliare locale 2C Sviluppo Immobiliare.

Anche in questo caso si tratta di un terreno con una passata vocazione industriale vicino alla grande città, isolata ma al tempo stesso ben collegata con strade e mezzi di trasporto, connessa dal punto di vista energetico, in cui è possibile costruire capannoni lontano dai centri abitati. Per Cyrus One si tratta del primo sbarco in Italia, mentre sono già presenti in altre grandi città europee come Amsterdam, Londra, Francoforte. Madrid e Milano sono le nuove mete che si aggiungono al portafoglio europeo. A breve partiranno le demolizioni delle strutture rimaste, entro fine anno dovrebbero iniziare i lavori: nel giro di due anni il data center sarà pronto. L’energia dovrebbe essere fornita interamente attraverso rete Terna.

Fonte: Il Sole 24 Ore