previsioni di crescita globale al 3,2% nel 2024-2025 nonostante le tensioni”

Il Fondo monetario internazionale conferma al 3,2% le stime di crescita per l’economia mondiale nel 2024 e 2025. Ma è una crescita bassa, che resterà debole nel medio termine ed esposta alle ombre che si allungano dall’alto livello del debito pubblico e dalla frammentazione del mondo in blocchi sempre meno dialoganti. «L’inflazione è in calo e l’atterraggio morbido è alla portata, ma i rischi sono in aumento», sottolinea il capo economista Pierre-Olivier Gourinchas. In questo contesto di «alta incertezza», il rapporto annuale dell’Fmi, pubblicato il 22 ottobre, alza ancora una volta le previsioni per gli Usa, scommette sulla possibilità che la Germania sfugga alla contrazione del Pil quest’anno e indica allo 0,7% la crescita italiana nel 2024 (0,8% nel 2025).

Eurozona avanti piano

Nell’area dell’euro, sostiene l’Fmi, la crescita sembra aver toccato il punto più basso nel 2023 (0,4%). Per quest’anno si prevede, però, solo un aumento del Pil dello 0,8% (-0,1% rispetto a luglio), seguito dall’1,2% nel 2025, grazie al rafforzamento della domanda interna. L’aumento dei salari reali dovrebbe incentivare i consumi e il taglio dei tassi dovrebbe sostenere gli investimenti.

La persistente debolezza del settore manifatturiero pesa su Germania e Italia. La domanda interna italiana dovrebbe beneficiare del Pnrr e la crescita prevista del Pil (allo 0,7% nel 2024 e allo 0,8% nel 2025) è sostanzialmente in linea con le stime di luglio, ma sotto la media dell’Eurozona e sotto il target dell’1% indicato dal Governo. Il deficit è visto scendere dal 7,2% del 2023 al 4% quest’anno, al 3,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2029. Il debito pubblico salirebbe dal 134,6% del 2023 al 136,9% quest’anno e poi al 138,7% nel 2025 e al 142,3% nel 2029.

Sulla Germania pesa lo sforzo di consolidamento dei conti pubblici e il calo dei prezzi degli immobili. La prima economia dell’Eurozona potrebbe già essere in recessione tecnica e il Governo di Berlino si aspetta una contrazione nel 2024. L’Fmi è più ottimista e prevede crescita zero quest’anno (-0,2% rispetto a luglio), con un mini rimbalzo dello 0,8% l’anno prossimo (-0,5% rispetto a luglio).

Gli Stati Uniti accelerano ancora, la Cina frena

Negli Stati Uniti, la crescita prevista per il 2024 è stata corretta ancora al rialzo e sale al 2,8%, lo 0,2% in più rispetto alle previsioni di luglio e lo 0,7% rispetto a gennaio. A ottobre del 2023, la stima era ferma all’1,5%. Investimenti non residenziali e consumi e sono più forti del previsto. L’Fmi prevede che la crescita rallenterà al 2,2% nel 2025, in presenza di un (supposto) inasprimento della politica fiscale e del raffreddamento del mercato del lavoro.

Fonte: Il Sole 24 Ore