EssilorLuxottica da record in Borsa: ora capitalizza oltre 100 miliardi

EssilorLuxottica batte tutti i record e supera per la prima volta nella sua storia i 100 miliardi di capitalizzazione alla Borsa di Parigi. Chiudendo con un rialzo del 2% a 221,9 euro, il titolo ha toccato martedì il record di sempre.

Si realizza così uno degli ultimi desideri del patron Leonardo Del Vecchio. Negli ultimi mesi prima della sua scomparsa, il fondatore dell’impero degli occhiali aveva espresso il desiderio di entrare nella “Champions league”, come la chiamava lui, ovvero il club delle società nel mondo che superano i 100 miliardi di capitalizzazione. Durante l’ultima assemblea del gruppo, in aprile, l’obiettivo di capitalizzazione era stato poi dichiarato apertamente da Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato del gruppo.

L’impatto sugli eredi

Un target centrato in pieno che, di riflesso, aumenta sensibilmente la “ricchezza” che fa capo agli eredi dell’imprenditore di Agordo. Gli azionisti di Delfin, la cassaforte lussemburghese a cui fa capo il 32% di Essilux, oggi sono Claudio, Marisa e Paola Del Vecchio (figli della prima moglie Luciana Nervo), Leonardo Maria (l’unico figlio di Nicoletta e di Del Vecchio), Luca e Clemente (avuti dalla compagna Sabina Grossi) e Rocco Basilico (nato dal matrimonio tra Nicoletta e il primo marito Paolo Basilico).

Ognuno di loro ha il 12,5% di Delfin, un pacchetto che assicura una ricchezza nell’ordine di quattro miliardi a testa considerando solo l’asset principale. Ma se si dovessero mettere insieme anche le quote in Mediobanca (20%), Generali (10%, Covivio (26%) e UniCredit (2,5%) il tesoretto di ciascun erede andrebbe ben oltre questa soglia. Bisognerebbe sommare, infatti, altri 10 miliardi, ovvero il valore che esprime in Borsa il pacchetto delle principali partecipazioni. Dunque, altri 1,25 miliardi a testa. Con il risultato finale che oggi Delfin, solo considerando i principali asset vale oltre 42 miliardi di euro.

Lo stallo sull’eredità

Eppure, la repentina crescita di valore del gruppo non appare un tema sufficiente per portare al grande accordo sull’eredità, una questione ancora non definita. Come riferito da questo giornale lo scorso 9 ottobre, il delicato dossier dell’eredità di Leonardo Del Vecchio appare sempre più complesso da gestire e soprattutto da chiudere.

Fonte: Il Sole 24 Ore