Fitto: «Il Pnrr deve chiudersi entro il 2026. Nella Coesione le Regioni resteranno centrali»

«Il modo migliore per garantire che» i fondi del Recovery Fund e dei Pnrr «siano utilizzati nel modo più efficace, è aiutare gli Stati membri a rispettare pienamente i propri impegni entro il 2026. Questa è la nostra responsabilità collettiva e una sfida fondamentale per i Paesi e la Commissione europea». Così Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo e commissario alla Coesione designato nel nuovo esecutivo von der Leyen, ha risposto alle domande scritte degli eurodeputati in vista delle audizioni. «Se sarò confermato, lavorerò affinché i Paesi realizzino le riforme e gli investimenti concordati nei Pnrr entro la scadenza di spesa del 2026, come indicato nella mia lettera d’incarico» ha aggiunto. In vista del termine del 2026, ha scritto Fitto, «la Commissione valuterà costantemente se gli Stati membri rispetteranno i propri impegni e con quale probabilità gli obiettivi possano essere raggiunti entro quella data. In caso contrario, in base all’attuale quadro legislativo, mi impegnerò con gli Stati membri interessati su come modificare i loro piani e garantire che i fondi siano concentrati» su progetti alternativi in grado di essere completati entro fine 2026. «Se, nonostante questi sforzi, alcune delle ultime tappe o obiettivi non potranno essere considerati raggiunti in modo soddisfacente, le relative somme non saranno erogate».

Esercizio di equilibrismo

L’indisponibilità a parlare di proroga dei Pnrr può apparire un “no” alle pressioni che arrivano da più parti ma in realtà è ciò che il commissario designato può dire a legislazione vigente e – come tutte le altre risposte di Fitto – è un esercizio di equilibrismo. Non a caso, nelle prime righe della prima risposta cita il partito in cui ha iniziato la sua carriera politica, la Democrazia Cristiana. In fondo è così che Fitto è percepito all’Europarlamento dove è stato eletto per la prima volta nel 1999 con Forza Italia. Ma può essere anche un modo per stemperare agli occhi degli europarlamentari l’appartenenza attuale, Fratelli d’Italia (che non cita).

Questo vale a maggior ragione per la politica di Coesione che è il portafoglio principale assegnato da Ursula von der Leyen a Fitto che ha insistito sul modello «basato sui territori» e sulla centralità delle regioni e degli enti locali, anche se le riforme realizzate in Italia da ministro puntano esplicitamente verso la creazione di un forte presidio centrale della politica regionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore