Boeing, i lavoratori rifiutano l’accordo: lo sciopero continua

I lavoratori della Boeing hanno votato mercoledì per rifiutare l’ultima offerta contrattuale dell’azienda e per continuare uno sciopero di sei settimane che ha bloccato la produzione dei jet di linea più importanti del gigante aerospaziale.

I leader del sindacato locale a Seattle hanno dichiarato che il 64% dei membri dell’Associazione Internazionale dei Macchinisti e dei Lavoratori Aerospaziali che hanno votato si sono opposti all’accettazione della proposta. «Dopo 10 anni di sacrifici, abbiamo ancora del terreno da recuperare e speriamo di farlo riprendendo prontamente le trattative», ha dichiarato mercoledì sera Jon Holden, capo del distretto 751 del sindacato IAM, in un comunicato. «Questa è democrazia sul posto di lavoro – e anche una chiara prova che ci sono conseguenze quando un’azienda maltratta i suoi lavoratori anno dopo anno».

Lo stallo e gli incidenti

Lo stallo sindacale arriva in un anno già difficile per la Boeing, che è stata al centro di diverse indagini federali dopo che un pannello della porta è esploso da un aereo 737 Max durante un volo Alaska Airlines a gennaio. Lo sciopero ha privato l’azienda del denaro necessario per la consegna di nuovi aerei alle compagnie aeree. Ieri l’azienda hadichiarato di aver registrato una perdita nel terzo trimestre di oltre 6 miliardi di dollari.

L’offerta rifiutata mercoledì prevedeva aumenti salariali del 35% in quattro anni. La versione che i membri del sindacato hanno rifiutato quando hanno votato per lo sciopero il mese scorso prevedeva un aumento del 25% in quattro anni. Il sindacato, che inizialmente aveva chiesto aumenti salariali del 40% in tre anni, ha dichiarato che gli aumenti annuali previsti dall’offerta riveduta ammonterebbero al 39,8%, se sommati. Boeing ha dichiarato che la paga media annuale dei macchinisti è attualmente di 75.608 dollari. I lavoratori della Boeing hanno dichiarato ai giornalisti dell’Associated Press che un punto critico è stato il rifiuto dell’azienda di ripristinare un piano pensionistico tradizionale che era stato congelato un decennio fa.

Fonte: Il Sole 24 Ore