Quando il lavoro è sinonimo di felicità

Un’azienda funziona se riesce a far battere il cuore ai dipendenti, ai clienti, ai fornitori e, perché no, anche ai familiari, agli amici. Questo è il filo conduttore del libro “Le aziende felici lo fanno meglio* il budget” di Walter Rolfo con prefazione di Oscar Farinetti). Ingegnere e psicologo, docente al Politecnico e all’Università di Torino, Rolfo è anche coach ed esperto di processi percettivi; con un ritmo serrato, con grande chiarezza suggerisce azione concrete e fondamentali per tutti noi. Spesso i dipendenti non si trovano bene in azienda perché non si sentono considerati, solo numeri per raggiungere una meta che non sempre sanno dove li porterà, a volte si licenziano con l’idea di fare un dispetto ai capi, all’azienda stessa, ma poi si pentono.

Alla conquista della felicità

Rolfo ha vissuto una scelta simile, ha abbandonato la Rai, il posto fisso, per reinventarsi con tenacia e ottimismo. Un lungo periodo di riflessione consapevole che tanti altri dipendenti di varie società avevano compiuto lo stesso atto, nello stesso anno, senza in fondo una reale convinzione. E poi? Rolfo si è messo alla conquista della felicità. Nel libro cita una ricerca in cui “la felicità è correlata al 91% a una serena gestione del tempo”, poter pianificare il nostro tempo ci rende felici, una scelta condivisa rende responsabili, nessuno è escluso, quindi l’azienda diventa un luogo di felicità, non più l’incubo di ogni lunedì mattina. Nasce così l’Happy Company con un Happy Leader, si “sceglie di essere felici” e di esserlo insieme, immedesimandosi anche nel collega della scrivania accanto o nel capo. Se tutto, persone, ufficio, può essere sostituibile, indistinto, poco specifico -in inglese diremmo “commodity”- vuol dire che il cuore non batte e, senza emozioni, tutto diventa incolore come l’Intelligenza Artificiale. Diventerà sostituibile l’azienda che “non è speciale per i propri collaboratori, un leader che non abbia cura delle persone, un dipendente che lavori senza passione, un prodotto o un servizio senza particolari peculiarità emozionali”, dove tutti si sentono robot. Uno dei problemi odierni all’interno di ogni industria è il passaggio generazionale, la generazione Z ha aspettative diverse rispetto a chi l’ha preceduta; questo preoccupa sia i datori di lavoro, sia i colleghi più anziani, sia i nuovi arrivati. Rolfo ha ascoltato decine di giovani e ha traslato le richieste che gli intervistati hanno fatto per migliorare l’ambiente lavorativo, il desiderio di gestire i conflitti in modo collaborativo, senza competizioni o sfide. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, vogliono qualcuno che si prenda cura di loro anche nel mondo del lavoro, non è un paradosso; sono cresciuti guidati in tutto e per tutto, hanno genitori apprensivi che hanno organizzato ogni momento della loro giornata. I capi devono prendere coscienza che devono essere anche tutori dei giovani. La felicità, sottolinea sempre l’autore, si fonda su una scelta, è un modo di vivere, sicuramente non avviene per caso, dobbiamo allenarci come fossimo in palestra per poterla vivere e riconoscere.

Walter Rolfo ci regala alcune pratiche per un mantenimento costante della felicità (e non solo in azienda): “Condivisione, consapevolezza, resilienza, ispirazione”. E quando si è felici i soldi sono un invariante alla felicità. I proventi del libro verranno devoluti alla Fondazione della Felicità ETS (www.fondazionedellafelicità.com)

“Le aziende felici lo fanno meglio* il budget” di Walter Rolfo, Sperling & Kupfer, pp.305, € 19,90, prefazione di Oscar Farinetti.

Fonte: Il Sole 24 Ore