«Beccato»: il nuovo spot antievasione del governo

Governo a muso duro contro l’evasione. Arriva una serie di spot destinati a sottolineare il cambio di passo nei confronti di chi le tasse non le paga e pensa di farle pagare alla collettività. Dopo lo spot sul concordato preventivo biennale, finalizzato a convincere 4,7 milioni di partite Iva che l’accordo con il Fisco «conviene al Governo, conviene a te», nei prossimi giorni arriva una nuova campagna per sensibilizzare alla dichiarazione e al pagamento delle tasse.

Il nuovo spot

Il nuovo spot che andrà in onda nelle prossime settimane su radio e tv, infatti, stigmatizza chi vive a carico della società evadendo le tasse, facendo anche la bella vita. L’evasore viene infatti raffigurato mentre ordina ostriche, aragoste e champagne sapendo già di non pagare il conto. Ma due finanzieri lo marchiano con la scritta «beccato, l’evasione si paga». Il messaggio dunque è chiaro «Da oggi sempre più controlli, per avere sempre meno evasori. In buona sosta ora la pacchia è finita e «L’evasione si paga», come sostengono i due finanzieri.

In manovra la stretta al nero

La nuova campagna pubblicitaria punta dunque a sostenere da una parte il successo del concordato preventivo biennale e dall’altra vuole mandare un messa che nella lotta all’evasione il non Governo non arretra. A partire dell’ultima manovra di bilancio dove, ad esempio, per due categorie ad alto rischio di evasione, come taxi e ristoratori, dal 1° gennaio 2025 scatta diventa più pressante il contrasto al contante e dunque al nero. Per i taxi, ade esempio, il rimborso delle spese di viaggio e trasferte sarà riconosciuto solo se il pagamento è avvenuto con strumenti digitali. Sui ristori, così come per i commercianti e gli autonomi, scatterà l’obbligo di collegamento diretto del pos ai registratori di cassa. Il conto lo pagheranno anche loro e non sarà più a carico della collettività.

Fonte: Il Sole 24 Ore