Biodiversità. Pochi fondi ed Etf (34) investono sulla natura

C’è un settore della sostenibilità che le case di investimento, soprattutto quelle americane, hanno sempre snobbato. Eppure, alla biodiversità del nostro pianeta è collegata anche una buona fetta della produzione di ricchezza. Nel recente report di Morningstar Sustainalytics sui fondi del settore, viene sottolineato che ben il 50% del Pil globale dipende dall’ecosistema naturale. Ergo: se la biodiversità non viene protetta, una buona fetta della ricchezza internazionale potrebbe evaporare.

Patrimoni e strumenti

La poca consapevolezza su tali tematiche, si riversa nella finanza sostenibile. Fondi ed Etf specializzati sulla biodiversità gestiscono in tutto il mondo poco meno di 4 miliardi di dollari (3,7 per la precisione) contro i 530 miliardi di dollari dell’intero ambito Esg. Inoltre gli strumenti finanziari specializzati, fondi ed Etf, sugli ecosistemi naturali sono appena 34 contro gli oltre 1.600 che investono nel segmento della sostenibilità. Infine, questi fondi sono quasi tutti europei; uno soltanto aveva sede negli Stati Uniti, il Karner Blue Biodiversity Impact: è stato chiuso lo scorso febbraio.

La tendenza

C’è da sottolineare che, dopo alcuni trimestri di frenata, i flussi di raccolta stanno tornando sugli strumenti Esg. In particolare gli Etf, secondo il recente report Morningstar, nel terzo trimestre 2024 hanno attirato 7,5 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi del secondo trimestre. «Questo aumento – viene evidenziato dal data provider americano – è stato determinato da un incremento dei flussi verso gli Etf Esg obbligazionari, mentre i flussi verso gli Etf Esg azionari sono rimasti sostanzialmente invariati a 3,6 miliardi di euro. I flussi nelle strategie Esg hanno rappresentato il 12% dei flussi totali negli Etf nel terzo trimestre, rispetto al 9,4% del secondo trimestre».

Viceversa, la raccolta verso Etf e fondi focalizzati sulla biodiversità è andata nella direzione opposta: rispetto al miliardo circa di dollari del 2023, da inizio anno, questo segmento ha registrato una raccolta di appena 50 milioni di dollari.

Azioni sottostanti e settori

I prodotti finanziari specializzati sulla difesa della natura hanno tre distinte strategie di investimento secondo Morningstar Sustainalytics: ci sono quelli che investono in aziende che tentano di ridurre l’impatto sulla biodiversità (risk oriented); vi sono poi quelli che puntano sulle imprese specializzate nella ricerca delle soluzioni per limitare gli effetti dannosi sulla natura (solutions focused); e infine vi sono fondi ed Etf che utilizzano un mix delle due strategie. Ebbene, gli appena 50 milioni di dollari raccolti nel 2024 sono finiti nei prodotti finanziari risk oriented mentre negli anni precedenti la strategia più gettonata era stata quella mista.

Fonte: Il Sole 24 Ore