Piccolo principe all’asta e letteratura alla mano

Diavolo di un Peter Harrington, libraio antiquario inglese e tra i più prestigiosi al mondo, che ne tira fuori un’altra delle sue: alla fiera di Abu Dhabi (pensa te dove vanno mai i libri), 20-24 novembre, mette all’asta un pezzo strepitoso: uno dei tre dattiloscritti del Piccolo Principe dell’aviatore-scrittore Antoine de Saint-Exupéry. Libro celeberrimo del Novecento, tradotto in centinaia di lingue e venduto a milioni. Bon. L’esemplare (si parte da 1,25 milioni di sterline) è unico, però. Gli altri due dattiloscritti (si fece una triplice copia carbone) sono a Parigi e in Texas, mentre il manoscritto originale sta alla Morgan Library, del resto il libro nacque a New York. Ma questa e solo questa copia contiene la variante manoscritta in foto: ed è clamorosa. La riga più iconica del libro, messa in bocca alla volpe: «On ne voit bien qu’avec le cœur. L’essentiel est invisible pour les yeux». La conoscete tutti. Non sono un fan – diciamo così – del libro, e anche questa mi sembra una sentenza da cioccolatino, ma, gusti a parte, è un cimelio notevole. Esprime un’unicità, non estetica, sulla quale è bene meditare, in tempi di intelligenza artificiale. Cioè che la letteratura, alla fin fine, si fa a mano: è quella correzione a penna – ripensamenti, cancellature, cerca dei termini esatti fino all’estrema bozza – che consegna proprio quelle parole, in quell’ordine, al mito. La mano che batte la macchina: anzi, ha, letteralmente, l’ultima parola. Di più: se ciò accade sulla frase immortale del testo, quella decisiva, che lo identifica, forse, per un mefistofelico caso, suggerisce che ci sia davvero un significato oltre il visibile, manco a farlo apposta. Il brivido lungo della letteratura (o qualunque cosa sia) mentre accade. L’essenziale dello scrivere, che è invisibile agli occhi, è un “colpo di mano” della mente e del cuore. Stai a vedere che c’ha ragione la volpe.

Fonte: Il Sole 24 Ore