Borse Ue positive, a Milano giù Eni. Petrolio in netto calo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) Borse europee positive, incoraggiate dai nuovi record aggiornati da Wall Street. Dopo la frenata della scorsa settimana, i principali indici procedono nella via del rialzo, complice l’attacco ‘misurato’ di Israele all’Iran che fa sperare che non si assisterà a un’escalation di violenze in Medio Oriente. La risposta israeliana al precedente attacco missilistico di Teheran è stata giudicata ‘composta’, avendo anche evitato di colpire, come temuto, i pozzi petroliferi. Così, a dimostrazione, il valore del petrolio è in forte ribasso e anche il prezzo dell’oro segna il passo. A livello geopolitico, l’attenzione inizia a essere tutta rivolta verso gli Stati Uniti, dove il 5 novembre sono in calendario le elezioni presidenziali. I sondaggi per adesso non forniscono grandi indicazioni sull’esito del confronto tra i due candidati, Kamala Harris e Donald Trump, sebbene l’ex presidente sia in lieve vantaggio. Rimane inoltre sotto la lente l’economia cinese dove è già scattato il conto alla rovescia per la pubblicazione degli importanti indici Pmi che misurano l’attività manifatturiera e quella dei servizi del mese di ottobre: saranno annunciati giovedì. Per Moody’s Analytics il Pmi manifatturiero, salendo sopra i 50 punti, tornerà a indicare un’attività in espansione. E’ comunque previsto in miglioramento anche l’indice che misura l’attività dei servizi. In avvio Milano guadagna circa mezzo punto percentuale, mentre lo spread si attesta in area 121 punti, praticamente stabile rispetto a venerdì, e il rendimento dei Btp a dieci anni è pari al 3,54%, in rialzo dal 3,5 di venerdì. Sono positive anche le altre piazze europee, compresa Parigi, nonostante Moody’s abbia abbassato l’outlook della Francia a negativo.

Settimana ricca di dati macro e trimestrali, attesa per le Big Tech

La settimana appena iniziata sarà ricca di dati macroeconomici, mentre per altro va avanti a pieno ritmo la stagione delle trimestrali. Nel dettaglio il focus sarà giovedì sui dati sull’inflazione dell’Eurozona e dell’America, da sempre considerati cartina tornasole per interpretare le future mosse delle banche centrali in materia di tassi di interesse. Lo stesso giorno si riunirà la Boj (la Banca centrale del Giappone) e si capirà come agirà in materia di politica monetaria, anche alla luce dell’instabilità politica emersa dalle elezioni di ieri. Sempre giovedì sono in calendario gli indici Pmi cinesi. Venerdì, infine, verranno resi noti i dati sul mercato del lavoro americano del mese di ottobre, altra statistica sotto la lente della Federal Reserve. Intanto proseguono le trimestrali che sono ormai entrate nel vivo e che questa settimana vedranno protagonista big del settore tecnologico, tra le quali Alphabet, Meta, Microsoft, Amazon e Apple.

A Piazza Affari debole Eni, in rialzo le banche

A Piazza Affari i titoli oil sono zavorrati dal calo del greggio. Eni registra una flessione quasi del 2%, dopo il guadagno superiore al 2% della scorsa settimana, innescato sia dall’andamento del greggio, sia dai conti dei primi nove mesi, in peggioramento, ma apprezzati dagli analisti. Saipem, inoltre, difende le posizioni dopo la volata del 9,9% delle ultime cinque sedute, la migliore tgra i titoli del Ftse Mib. Sono torniche le azioni delle banche, che invece avevano perso quota la scorsa settimana. Banca Pop Sondrio guida i rialzi, seguita da Banca Mps. Quest’ultima beneficia della decisione di Fitch di alzare il rating a ‘BB+’, con outlook positivo. Vanno bene anche Banco Bpm e Mediobanca, nel giorno dell’assemblea dei soci.

Euro stabile su dollaro, petrolio in deciso ribasso, debole anche l’oro

Sul fronte dei cambi, l’euro/dollaro si attesta a 1,080 (1,0815 dollari in chiusura venerdì), l’euro/yen a 165,74(164,45) e il dollaro/yen si attesta a 153,36 (152,06). E’ in calo il gas a 42,32 euro al Megawattora (-2,73%). Il petrolio è in deciso ribasso dopo l’attacco di Israele all’Iran, con la stessa Teheram che ha minimizzato la portata e l’efficacia della risposta israeliana al lancio dei missili iraniani delle scorse settimane. Così il Brent cede il 4,12% a 72,92 dollari al barile e il Wti a 68,66 dollari (-4,35%). In calo infine l’oro che al momento tratta a 2.751,40 dollari/l’oncia (-0,09%).

Borsa di Tokyo chiude in rialzo dell’1,8%, bene le piazze cinesi

La Borsa di Tokyo ha chiuso in buon rialzo: l’indice Nikkei ha archiviato la seduta con un guadagno dell’1,8%, non risentendo dell’esito delle elezioni parlamentari in Giappone, che hanno decretato la perdita della maggioranza alla Camera Bassa per il partito che guida la coalizione di governo, quella dei Liberal-democratici. Ha invece registrato una chiusura stabile la Borsa di Hong Kong, con il buon andamento del comparto tech che ha compensato le perdite dei titoli dell’energia, zavorrati dal calo del prezzo del petrolio. L’indice Hang Seng ha terminato le contrattazioni praticamente invariato a 20.599,36 punti, quando l’indice Hang Seng Tech è salito dello 0,8%. Gli investitori attendono l’incontro chiave dell’Npc, National People’s Congress (l’Assemblea nazionale del popolo), previsto per l’inizio di novembre per maggiori dettagli sui prossimi stimoli cinesi. Intanto, hanno fatto meglio le Borse di Shanghai (+0,7%) e Shenzhen (+1,4%), che hanno registrato buoni rialzi, con il mercato che guarda alle trimestrali e aspetta l’indice Pmi del mese di ottobre.

Fonte: Il Sole 24 Ore