Energie verdi e sostegno a nuove imprese: ecco il piano da 800 milioni per Taranto

Produzione di idrogeno “verde”, comunità energetiche, incubatori e acceleratori d’impresa, formazione, riforestazione, sostenibilità delle produzioni legate al mare: sono alcune delle misure previste dal piano di attuazione del Just transition fund (JTF) finalmente approvato dalla Regione Puglia per l’area di Taranto e spedito a Roma all’Autorità nazionale di gestione che dovrà esaminarlo e approvarlo. Dopo il successivo via libera della Commissione europea, il piano potrà partire e si attiveranno i bandi, già impostati. I fondi messi a disposizione per Taranto dall’Unione europea sono 796 milioni di euro. Taranto e il Sulcis in Sardegna (che ha una dote di 367 milioni) sono le uniche due aree italiane che beneficiano del fondo istituito dall’Unione europea.

Il piano prevede otto azioni con un riferimento guida: accompagnare la transizione e mitigarne gli effetti negativi, sia economici che sociali, guardando a tre aspetti: l’ambiente (riduzione delle emissioni inquinanti), l’economia (creare nuove filiere tenendo insieme competitività e sostenibilità) e l’inclusione sociale (esempio, come governare gli effetti sull’occupazione dell’applicazione dell’intelligenza artificiale). In quanto alle azioni, le prime tre riguardano l’ambiente. Altre tre spingono invece sulla diversificazione e sulle imprese. Infine, le ultime due azioni si occupano di corsi di riqualificazione per i lavoratori a rischio e di servizi di cura e di carattere sociale. Destinatari delle misure sono imprese, Politecnico di Bari, Università di Bari, commissario per la bonifica e Comune di Taranto, che ha già candidato quattro progetti, approvati in giunta giorni fa, per 245 milioni complessivi. Dei fondi, una buona parte andrà spesa entro il 2026, il resto entro il 2029.

Tempi strettissimi, l’ipotesi di una proroga

Nelle riunioni dei giorni scorsi a Taranto con i Comuni e il partenariato sociale, è stata sollevata l’esigenza di sollecitare il Governo a chiedere a Bruxelles una proroga almeno della scadenza del 2026.

«Il 2025 sarà l’anno in cui si inizieranno a spendere queste importanti risorse e non potremo permetterci di perdere tempo. Dobbiamo centrare l’obiettivo della transizione e del rilancio di Taranto – commenta Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia -. Il piano è stato confezionato dopo mesi di lavoro conclusisi con la convocazione del partenariato economico, sociale e istituzionale a inizio ottobre. Si tratta di un risultato ottenuto grazie al lavoro dei tecnici della Regione».

Nel 2025, spiega Mattia Giorno, consigliere delegato dal presidente Emiliano al piano per la transizione, «oltre ai bandi per le imprese, partiranno anche le procedure negoziate per il Comune di Taranto, il commissario per le bonifiche, le Università e il Consorzio per lo sviluppo dell’area industriale. Il tempo è poco, ma lavoreremo per ottenere una proroga e soprattutto faremo in modo di quadrare le tempistiche del piano per far sì che prima della scadenza finale del 2029 le cose siano incastrate. Quella iniziale è il 2026 e dovremmo essere riusciti a concordare il 31 dicembre. È uno step intermedio. Entro questa data, dovremmo spendere il 70% delle risorse assegnate a Taranto. Ma poiché non si esclude una possibile proroga del Pnrr al 2027, essendo il JTF agganciato al piano di ripresa e resilienza, potremmo guadagnare altri 12 mesi».

Fonte: Il Sole 24 Ore