Marrakesh tra luoghi iconici e nuovi spazi da esplorare

Una miscela di sapori, odori, colori, suoni. La città marocchina di Marrakech ha il potere di lasciare immediatamente una traccia in chi la visita per la prima volta. L’incontro con ambienti e scenari come piazza Jemaa el-Fna, così insoliti da quelli a cui si è abituati nel quotidiano, genera il desiderio di esplorare ogni dettaglio di questa città circondata dalle montagne dell’Alto Atlante e dal deserto del Sahara. Dalla gastronomia all’architettura, dall’artigianato alla storia, dal folklore alla cultura, sono tantissimi gli elementi che rendono Marrakech una proposta di viaggio sempre interessante, specie in autunno grazie alle temperature miti.

Piazza Jemaa el-Fna e la medina

Incantatori di serpenti, artisti di strada, tatuatori con l’henné, musica, bancarelle e cibo di strada. È questo il vivace e folkloristico scenario che rende unica Jemaa el-Fna, la piazza principale di Marrakech e suo cuore pulsante. È una sorta di porta di ingresso alla labirintica medina, la parte vecchia della città, le cui mura contano un perimetro di diciannove chilometri al cui interno è facile perdersi, seppur durante il giorno il flusso di gente è sempre considerevole. Tra i riferimenti spicca l’imponente minareto della moschea della Koutoubia, risalente al XII secolo, da cui risuona, per cinque volte al giorno, la voce del muezzin che richiama i fedeli alla preghiera. Il dedalo di vie del suq è un mercato dove la tradizione artigianale si combina all’originalità, offrendo veri e propri bazaar al cui interno i venditori espongono e propongono i propri prodotti: dalle coloratissime ceramiche agli oggetti intarsiati al legno, dalle borse di paglia alle scarpe in cuoio, dall’argenteria ai tessuti, dai souvenir alle spezie, dai tappeti ai bicchieri. Fondamentale è sapere che la contrattazione per l’acquisto è parte della cultura, una fase che si sviluppa seduti davanti ad un bicchiere di tè da sorbire mentre si mangiano biscotti dolcissimi. Per spuntini o pranzi veloci nel cuore della medina si può fare una sosta gourmet nei diversi café con bellissime terrazze con vista panoramica, come il famoso des Épices o il Bigua Café los Hermanos la cui cucina, oltre alle specialità marocchine, come cous cous e tajine, propone anche sandwich e zuppe vegetariane. Camminando fra i vicoli si incontrano anche gli autentici riad, storiche case trasformate in raffinate strutture alberghiere le cui camere sono situate attorno ad un cortile interno. Arredati con gusto, in puro stile marocchino con tessuti ed oggetti artigianali, sono vere e proprie oasi di pace e tranquillità. Alcuni degli indirizzi più popolari nella medina sono il Riad Jardin Secret; il Dar Assiya, il Ryad Dyor e il Riad No. 37.

I luoghi iconici

Fra i luoghi più iconici da visitare in città, quali testimonianza straordinaria della storia, dell’architettura e della cultura del paese, ci sono le Tombe dei Saaditi, esempio di architettura funeraria marocchina, che mostrano ancora oggi il potere della dinastia di sultani sceriffi del Marocco durante il XVI secolo; grandezza che si ritrova anche nel Palazzo El Badi, voluto dal sultano Ahmad al-Mansur nel 1578 per onorare la vittoria sui portoghesi durante la battaglia di Alcazarquivir. Nel corso dei secoli, con la fine della dinastia Saadita, il maestoso palazzo a cui venne dato il nome di “l’incomparabile”, fu depredato e lasciato in rovina; ciò che è rimasto della struttura, le mura ed il grande cortile, continua però ad affascinare i visitatori. Un altro palazzo, El Bahia, mostra invece ancora oggi la sua sontuosità con le sale, dai pavimenti ai soffitti, decorate con stucchi, intarsi, dipinti e mosaici e otto ettari di giardino. Realizzato nel XIX secolo dal gran visir Si Moussa, capolavoro dell’architettura marocchina, richiese una lavorazione di quattordici anni da parte dei migliori artigiani del paese e andalusi. Marrakech è inoltre famosa per i suoi giardini di cui si fa portavoce quello più simbolico, il Jardin Ménara. Creato nel XII secolo durante la dinastia degli Almohadi come campo agricolo e frutteto, fu utilizzato specialmente come rifugio in cui trovare quiete e riposo. Ancora oggi questo parco di oltre cento ettari, situato a soli due chilometri dalla medina, è un luogo ideale per una pausa rilassante, ma anche per ammirare l’iconico padiglione che si affaccia sull’ampia vasca, alimentata da un sofisticato sistema idraulico risalente all’epoca in cui la costruzione fu realizzata. Altrettanto noto è il Jardin Majorelle, omaggio dello stilista Yves Saint Laurent alla città, è un incantevole spazio verde che si estende su novemila metri quadri, un’oasi di benessere con piante e alberi esotici provenienti dai luoghi più lontani, sentieri che si intersecano ed edifici in stile Art Déco moresco dai colori vivaci. Inizialmente di proprietà del pittore francese Jacques Majorelle, che lo acquisì nel 1924 –ricorre quest’anno il centenario – il Jardin fu acquistato nel 1980 da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé e, per lo stilista francese, divenne una fonte inesauribile di ispirazione. Una sensazione che di certo accomuna chiunque visiti questa intrigante città marocchina.

I nuovi spazi all’avanguardia

Non lontano dal Museo Yves Saint Laurentsi trovano alcuni degli spazi più all’avanguardia della città, come L’Blassa Art Space (38 Rue Tariq Bnou Ziad) che, situato nel quartiere di Guéliz, è sia coworking sia galleria d’arte pop-up dedicata all’arte di tutta l’Africa. Da non perdere anche DADA Marrakech (2 place Jemaa El Fna, Marrakech) spazio di aggregazione per l’arte, il cibo e la musica. Organizza eventi con DJ, musicisti, artisti e chef locali, permettendo così ai visitatori di immergersi in un’atmosfera contemporanea e stimolante. Nel cuore del vivace quartiere della Kasbah, Le Monde des Arts de la Parure celebra invece la bellezza della diversità culturale. Con una collezione di quasi 3.000 pezzi tra gioielli, ornamenti, abiti e tessuti provenienti da oltre 50 Paesi, questo museo è un vero e proprio tesoro. Ognuno degli oggetti esposti racconta una storia, riflettendo la ricchezza culturale e l’artigianato di tanti territori. Dopo aver esplorato queste meraviglie, i visitatori possono provare il ristorante SHAMS, situato sulla terrazza, che propone piatti della cucina levantina e mediterranea.Fondata nel 2009 da Myriem e Yasmine Berrada Sounni, Loft Art Gallery ha spinto fin dall’inizio per valorizzare la scena dell’arte moderna e contemporanea del continente africano. È una galleria d’arte marocchina, ma con gli occhi aperti sul resto del mondo (60 Bd el Mansour Eddahbi). Tra le gallerie che mirano a sostenere artisti emergenti marocchini e internazionali, democratizzare l’arte e renderla accessibile ai giovani collezionisti c’è anche Galerie Siniya 28 (28 Rue Tarik Ibn Ziad, 1er étage, Apt 4 Gueliz) che collabora con artisti che si esprimono attraverso molteplici tecniche, che si tratti di ceramica, tessuti, design, disegno, fotografia, collage, pittura o tecnica mista. Comptoir des Mines Galerie (62 rue Yougoslavie) è invece rinomata per la sua architettura art-deco e per l’audace programmazione artistica, che attira appassionati d’arte e architetti da tutto il mondo. Con una superficie espositiva di 1.500 m², la galleria sorge al posto di un’ex società mineraria degli anni ‘30, meticolosamente ristrutturata conservando alcuni dettagli come i pavimenti e i mosaici dorati. Infine, dedicata alla straordinaria carriera dell’artista marocchino Farid Belkahia, la Farid Belkahia Foundation valorizza la sua eredità attraverso una permanente che ripercorre le varie fasi della sua produzione artistica. Il museo non solo offre uno sguardo approfondito sulle tecniche e sui materiali utilizzati dall’artista, come il rame lavorato e il cuoio, ma promuove anche la ricerca e l’educazione artistica con borse di studio e premi.

Dove soggiornare

Marrakesh è ricca di riad, tipiche strutture dove riposare. Dar Darma è un lussuoso riad del XVIII secolo situato nel cuore della Medina, a pochi passi dal Museo di Marrakech e della Medersa Ben Youssef. Le lussuose suite (le due Patio suite, la suite degli Specchi e la Orange suite) e gli appartamenti (Blu e Rosso) sono arredati con maestria e ricercati nei decori, con letti a baldacchino, soffitti decorati, comodi divani in pelle e velluto, lampade in ottone e vasi creati da artigiani locali.

Fonte: Il Sole 24 Ore